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Salvini: «Immorali gli sconti fiscali ai calciatori stranieri», così è saltato il decreto crescita

Il Fatto: a perorare la causa era stato il senatore Lotito, a beneficiare dello sconto sarebbero state le squadre maggiori di Serie A.

Salvini: «Immorali gli sconti fiscali ai calciatori stranieri», così è saltato il decreto crescita
As Roma 26/02/2019 - Coppa Italia / Lazio-Milan / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Matteo Salvini-Claudio Lotito

Salvini: «Immorali gli sconti ai calciatori stranieri», così è saltato il decreto crescita. Lo scrive il Fatto quotidiano che racconta il consiglio del ministri di ieri presieduto da Antonio Tajani vista l’assenza di Giorgia Meloni colpita dalla febbre e da un problema agli otoliti.

Ecco cosa scrive il Fatto a proposito della proroga fatta saltare da Salvini:

La prima lite è stata sulla proroga o meno del Superbonus e potete leggerne qui sopra. La seconda, più visibile, si è manifestata sulla proroga di due mesi del decreto Crescita: la lobby del pallone aveva fatto entrare nel decreto Milleproroghe uno sgravio fiscale che avrebbe permesso di pagare le tasse solo su metà stipendio dei calciatori stranieri, giusto in tempo per beneficiarne nella prossima sessione invernale di trasferimenti, tanto che il provvedimento era già stato ribattezzato “Salva calciomercato”.

Ma i veti incrociati all’interno della maggioranza – in particolare l’opposizione della Lega di Matteo Salvini – hanno fatto stralciare la norma. A perorare la causa era stato il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia Claudio Lotito che era quasi riuscito nel suo intento senza creare grattacapi al governo nella legge di Bilancio. A beneficiare dello sconto sarebbero state le squadre maggiori di Serie A che erano pronte ad anticipare a gennaio gli acquisti estivi. Lotito aveva un accordo col viceministro dell’economia Maurizio Leo e col ministro dello Sport Andrea Abodi (spalleggiato da Tajani) ma è stato stoppato da

Salvini in Cdm: “Immorale fare sconti ai ricchi calciatori stranieri”. Dopo una lunga e dura discussione la norma è saltata con Giancarlo Giorgetti che, alla fine, ha condiviso l’opposizione di Salvini. La Lega di Serie A si dice “stupita e preoccupata”.

Il racconto dell’Ansa

Salta la proroga del decreto crescita. Lo si apprende dall’Ansa.

Secondo la fonte dopo una “accesa discussione” in Consiglio dei Ministri è saltata la proroga di due mesi, quindi resterà la stretta che scatterà da gennaio. Questa decisione avrà impatto sul mercato di gennaio, visto che eventuali acquisti stranieri non potranno usufruire del decreto crescita.

La mini proroga avrebbe potuto salvare il mercato di gennaio. 

In un primo tempo sembrava che il Decreto Crescita non sarebbe stato abolito a partire dal mercato di gennaio, ma sarebbe stato prorogato fino al 29 febbraio. Così non è stato.

Avrebbe dovuto avere altri due mesi di vita la norma che permette a tutte le persone con alto reddito, che si trasferiscono in Italia, di vedersi applicare una tassa fissa, con enormi vantaggi fiscali e che, nel calcio consentiva alle società di risparmiare sulle tasse e al giocatore di trovarsi un ingaggio netto più alto, visto il risparmio dei club sul lordo.

La novità era stata inserita all’interno del Decreto Milleproroghe arrivato oggi in Consiglio dei Ministri.

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