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Parabole giganti in Iran per vedere le partite prima dei bookmakers, la grande frode delle scommesse “live”

Smantellata un’organizzazione internazionale che sfruttava il ritardo tv per piazzare le puntate. Lo racconta El Paìs

Parabole giganti in Iran per vedere le partite prima dei bookmakers, la grande frode delle scommesse “live”
A sports enthusiast holds a betting slip at a sports betting shop in July 15, 2019 in Nairobi. Kenya's Betting Control and Licence Board announced sweeping restrictions in May 2019, on gambling advertisements, including outright bans on celebrity endorsements and social media promotions, in a blow to the fast-growing gambling industry in East Africa. (Photo by SIMON MAINA / AFP)

Paraboloni giganti in Iran. Così una grande organizzazione internazionale di scommettitori fraudolenti ha “fregato” i bookmakers per milioni di euro. Grazie ad un’imponente sistema tecnologico, riuscivano a intercettare il segnale tv delle partite e di altri eventi sportivi prima che arrivasse ai bookmakers, e sfruttando così il ritardo per piazzare le scommesse a quote vantaggiose con la sicurezza di vincere.

La truffa è stata smantellata dalla polizia spagnola a maggio nell’ambito dell’operazione Mursal. Le indagini del Centro nazionale di polizia per l’integrità nello sport e nelle scommesse (Cenpida, specializzato nella lotta contro le partite truccate) – racconta El Paìs – hanno individuato in Iran il canale dell’applicazione di messaggistica istantanea Telegram dove la rete ha ottenuto i codici che le consentivano l’accesso illegale al segnale televisivo satellitare. Sono state allertate l’Interpol e l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione di polizia (Europol).

L’organizzazione in pratica utilizzava due sistemi “innovativi” per sfruttare quelli che in linguaggio tecnico si chiamano ritardi di trasmissioni, per effettuare scommesse fraudolente. Il ritardo con cui le immagini delle partite arrivano sugli schermi degli operatori di gioco è tra i 20 e 120 secondi, secondo l’Europol. La rete utilizzava antenne paraboliche di 2,40 metri di diametro – più del doppio della dimensione abituale – installate nell’abitazione del presunto capobanda. Con essi si collegava ai satelliti per intercettare le immagini inviate dalle telecamere dagli stadi prima che raggiungessero gli studi di produzione televisiva e fossero trasmesse. Per fare ciò utilizzava dei codici (detti feed) con i quali aggirava la codifica del segnale televisivo e riusciva così a riceverlo in anticipo sul computer. Successivamente scommettevano sulla modalità “live” per esempio sui gol o su un calcio d’angolo.

Le indagini della polizia spagnola hanno trovato prove del sistema per partite di calcio di campionati asiatici, come Cina e Sud America, nonché in partite di tennis.

Il secondo metodo utilizzato è quello che da anni si usa per scommettere illegalmente sul tennis, ed è più “umano”: usare una o più persone che dallo stadio comunicano in tempo reale con chi piazza le scommesse.

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