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I gol presi su costruzione dal basso non chiamiamoli più errori, ormai il calcio è questo (Guardian)

“I portieri raccolgono con flemma il pallone dalla porta”, si sono abituati. Solo i vecchi calciatori non si rassegnano al cambiamento

I gol presi su costruzione dal basso non chiamiamoli più errori, ormai il calcio è questo (Guardian)
Brighton's Italian head coach Roberto De Zerbi arrives for the English Premier League football match between Brighton and Hove Albion and Liverpool at the American Express Community Stadium in Brighton, southern England on January 14, 2023. (Photo by Glyn KIRK / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /

Sbagliamo noi, a chiamarli ancora “errori”. Perché siamo vecchi, dinosauri. Ormai la “semiologia” del calcio è cambiata, e quelle brutture da costruzione da dietro che procurano gol agli avversari fanno parte del gioco. Basta vedere la reazione dei portieri dopo aver beccato gol assurdi: “flemmatica” la definisce Jonathan Wilson sul Guardian.

Wilson non è un giornalista qualunque, è uno storico della tattica, uno che per mestiere descrive i cambiamenti del gioco. Ricorda che a Cruyff non importava se il suo portiere all’Ajax Stanley Menzo prendesse gol con i pallonetti a porta vuota: diceva che la cultura calcistica è troppo ossessionata dall’ovvio e dall’attribuzione delle colpe”.

Mumero significativo di gol subiti per perdita di palla del portiere

“Quasi quattro decenni dopo – scrive  – sembra che le polarità si siano invertite nel calcio”. Giocare alto è così essenziale per il portiere moderno che uno forte come David de Gea non gioca quasi più. E viene al punto: “Provocare la stampa è parte consapevole del calcio di Roberto De Zerbi”.

Oggi non è cambiato solo il “numero significativo di gol subiti per perdita di possesso palla da parte del portiere, ma anche la risposta sorprendentemente flemmatica. Solo i più vecchi giocatori della vecchia scuola si scagliano ancora contro queste cose”.

Eppure, si domanda Wilson, “i dinosauri hanno completamente torto?”.

Prendi, appunto, il Brighton di De Zerbi: “nessuna squadra ha commesso più errori che hanno portato a un gol rispetto al Brighton in questa stagione. Ma il termine errore inizia a sembrare fuorviante; implica un aspetto negativo quando in realtà ciò che sta accadendo è l’intelligenza del pressing, il possesso viene conquistato dalla squadra attaccante piuttosto che perso dalla squadra che gioca”.

“Sembra che l’intera semiologia del gioco sia rimasta indietro rispetto a ciò che realmente sta accadendo”.

Però intanto appena è calata la forma della squadra “lo splendore di fine estate e inizio autunno si è ridotto a una serie di due vittorie in 12 partite”. Ed “è difficile non chiedersi se un approccio leggermente più conservatore – meno gol regalati, una porta inviolata (l’ultima volta contro l’Arsenal a maggio, cinque partite prima della fine della scorsa stagione) – potrebbe dare risultati migliori“.

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