Malagò: «Euro 2032, Italia abile a unirsi alla Turchia» (perché avremmo perso)
Il Presidente del Coni alla Marzullo: "La Turchia ha gli stadi di nuova generazione. In Italia ce ne sono forse due e mezzo. Fatevi una domanda e datevi una risposta"

Napoli 24/03/2023 - premio Enzo Berazot / foto Image nella foto: Giovanni Malago’
La proverbiale furbizia degli italiani. Per Giovanni Malagò “è stata abile la federazione italiana a unirsi con la Turchia” nella candidatura agli Europei del 2032. Perché – è il sottotesto implicito del presidente del Coni – avremmo perso la corsa. L’Italia della Serie A, infatti, sta parecchio indietro alla Turchia. Per esempio sugli stadi.
Lo dice proprio, Malagò: “C’è un problema. La Turchia ha gli stadi di nuova generazione. In Italia due e mezzo ci sarebbero, per gli altri staremo a vedere. Almeno 3 devono andare a dama. Se si pensa a tutto quello che è accompagnato per la realizzazione di un nuovo stadio. Questo fa veramente riflettere”.
Più che riflettere, per Malagò, c’è da farsi domande e darsi risposte. Alla Marzullo. “C’è tempo fino al 2032, ma in Spagna due templi come Bernabeu e Camp Nou stanno nel centro della città. Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
Sulla questione stadi Gravina aveva detto:
«Siamo ancora molto, molto indietro sulla questione stadi. L’organizzazione dell’Europeo del 2032 è una opportunità, una occasione che viene presentata al nostro paese. Un’occasione che arriverà 42 anni dopo Italia ’90 ed è una opportunità. Dobbiamo sensibilizzare tutti e capire che la costruzione delle infrastrutture in Italia non può arrivare con l’elargizione di soldi a fondo perduto da parte del Governo Italiano. Lavoriamo con un’altra potenza del Mediterraneo per abbattere le distanze attraverso un evento attivo. Il 2032 lo dobbiamo considerare uno specchio in cui vedere i nostri limiti. Dobbiamo porre rimedio a questi limiti e sbloccarci mentalmente, lo stadio è uno degli strumenti più importanti per valorizzare il brand del calcio italiano. Da parte nostra c’è massima disponibilità, faremo in modo che ci sarà meno burocrazia e un ente pratico per accelerare la costruzione degli stessi. Qualche giorno fa ho avuto il piacere di inaugurare il Viola Park e devo dire che è meraviglioso, non c’è un centro sportivo migliore. Firenze, Bologna, Cagliari, c’è fermento a Roma: qualcosa sul fronte stadi si muove».