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Maksimovic: «Con Ancelotti il mio miglior periodo a Napoli, giocammo un bel calcio»

Al sito di Di Marzio: «Quando è arrivato a Napoli, dopo Sarri, tutti pensavano che avrebbe faticato e invece arrivammo secondi»

Maksimovic: «Con Ancelotti il mio miglior periodo a Napoli, giocammo un bel calcio»

Nikola Maksimovic intervistato da gianlucadimarzio.com. Oggi Maksimovic gioca in Turchia con l’Hatayspor. Parla anche di Ancelotti in vista di Napoli-Real Madrid di questa sera.

Maksimovic ha avuto la possibilità di conoscere bene l’allenatore italiano proprio in quel suo anno e mezzo sulla panchina dei campani.

«Il mio miglior periodo a Napoli è stato con Ancelotti – ha rivelato Maksimovic – Come allenatore sappiamo tutti quanto ha vinto, ma anche a livello umano è sempre stato un signore. Non vedo perché il pubblico del Maradona non dovrebbe accoglierlo con un applauso. Quando è arrivato a Napoli il primo anno, dopo Sarri, tutti pensavano che avrebbe faticato. Ancelotti ha vinto tanto ma ha sempre allenato grandi squadre, con grandi giocatori. Addirittura, la gente temeva che il Napoli non sarebbe arrivato nemmeno in Champions League. A fine stagione, invece, abbiamo finito al secondo posto, con dieci punti di vantaggio sull’Atalanta terza. Abbiamo giocato un bel calcio e siamo stati mentalmente sereni in tutte le partite. Mi ha stupito come in molte situazioni lui riuscisse sempre a dire la parola giusta per risolvere il problema. Io lo posso solo ringraziare per tutto quello che ha fatto per me in quel periodo. Spero che stasera vinca il Napoli, ovviamente, ma sono sicuro che lui si meriti gli applausi dei tifosi»

«Se fossimo andati in Champions sarebbe arrivato Allegri».

Nell’intervista esclusiva concessa a Tuttomercatoweb, l’ex difensore azzurro ha chiarito come sono andate le cose sul pareggio a Verona contro l’Hellas.

Come andò realmente?

«Non giocava Koulibaly, anche io ero fuori per Covid… Però quel pareggio fu soprattutto figlio di un problema mentale: quando devi vincere per forza va così. Cominci a sbagliare il primo passaggio, poi quella successivo e lì comincia tutto. Non senti più la sicurezza in campo. Però dopo il vantaggio la gara doveva essere chiusa, non puoi subire gol su contropiede, questo è sicuro. Mancò concentrazione. Iniziammo la partita con la paura di vincere, sapendo che in caso di vittoria saremmo andati in Champions e la Juventus sarebbe rimasta fuori dopo non so quanti anni. Ti posso dire la mia su quei giorni?»

Maksimovic continua il racconto:

«Non c’era una bella atmosfera nello spogliatoio. Io devo andare via senza prolungare il contratto, Hysaj la stessa cosa. Altri giocatori avevano la sensazione di dover andare via, la società li spingeva ad andare via dicendo tramite i giornali che il budget doveva essere ridotto. Poi quando entri così negativo nella partita, sbagliando un passaggio a due metri, e sai che il mister va via a prescindere, tutto diventa più complicato. Gattuso è stato bravo, provò di tutto in quel momento e anche nei giorni precedenti alla partita. Ci diceva: ‘Se vinciamo andiamo in Champions, la Juve resta fuori e non c’è più bella cosa di questa. Se dobbiamo andare via, almeno andiamo via con questo risultato’. E sono sicuro che ognuno di noi avrebbe voluto ottenere quel risultato. Però purtroppo è andata così…».

Secondo te quella gara avrebbe potuto cambiare la tua storia a Napoli? Si sarebbe a sorpresa potuto riaprire il discorso rinnovo?

«Credo di sì. In quel momento se fossimo andati in Champions sarebbe arrivato Allegri come allenatore. E so tramite alcune persone che lui aveva chiesto il mio rinnovo. Poi non so come sarebbe andata nella realtà, a me dissero così». 

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