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Il Napoli dalla rivoluzione alla restaurazione: meno affascinante ma più economica (Repubblica)

Conte avrebbe voluto campo libero nel settore tecnico e voce in capitolo sul mercato, De Laurentiis è abituato a un controllo totale del suo Napoli

Il Napoli dalla rivoluzione alla restaurazione: meno affascinante ma più economica (Repubblica)
(foto Hermann)

Il Napoli dalla rivoluzione alla restaurazione: meno affascinante ma più economica. È quel che scrive Repubblica

Macché rivoluzione, la strada scelta dal Napoli per affrontare la crisi è quella della restaurazione: molto meno affascinante, ma anche più economica. La montagna ha infatti partorito contro ogni pronostico il topolino, con il brusco passaggio dalla enorme suggestione per il possibile arrivo di Antonio Conte sulla panchina azzurra alla decisione di Aurelio De Laurentiis di andare avanti — almeno per un po’ — con il delegittimato Rudi Garcia, che però dovrà accettare di essere commissariato anche dalla sua società, dopo aver dovuto già piegarsi per qualche settimana all’autogestione della squadra.

Conte avrebbe voluto campo libero nel settore tecnico, il suo staff al completo con sé e voce in capitolo sul mercato. De Laurentiis è abituato, al contrario, ad avere un controllo pressoché totale sul “suo” Napoli e non a caso ha deciso di commissariare Garcia, trasferendosi da oggi in pianta stabile a Castel Volturno.

SCRIVE BARBANO DI DE LAURENTIIS

De Laurentiis e la crisi del Napoli commentati da Alessandro Barbano condirettore del Corriere dello Sport.

Per ora c’è solo l’ottimismo della volontà, e bisogna farne tesoro. Sperando che da questo momento in poi il presidente sappia aggiungere pillole di ragione. Magari una alla volta, dopo ampia ponderazione. La prima da deglutire sarebbe un nuovo direttore generale, quello che manca al Napoli per essere una grande società. Naturalmente dipende da lui, dal luciferino presidente azzurro, e dalla sua capacità di guardarsi allo specchio e dirsi le cose più difficili da accettare. Ha vinto lo scudetto perché è riuscito a costruire un gruppo coeso e una strategia manageriale. Ha iniziato a precipitare quando ha commesso l’errore di pensare che tutto dipendesse da lui, e che le competenze di cui era circondato fossero attributi fungibili. C’è da sperare che, tra le grandi intuizioni da recuperare, De Laurentiis torni a pescare l’umiltà. Il Napoli ne ha tanto bisogno.

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