De Laurentiis al 20 ottobre sta già cercando di mettere insieme i cocci di una stagione
La conferenza di ieri ha messo tanta tristezza: Edo talent scout di Kvaratskhelia, Garcia ufficialmente saldo al comando
Ci Lecce 30/09/2023 - campionato di calcio serie A / Lecce-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport
nella foto: Aurelio De Laurentiis con la moglie Jacqueline
La presidenza De Laurentiis volge mestamente al termine. Come un tifosotto qualsiasi che evocava il rinnovo per Mertens per i suoi 148 gol in azzurro, De Laurentiis ha invocato la bontà dei suoi 15 anni di serie A ad altissimo livello. Tutto giusto per carità. Tutto legittimo. Ma quando guardi all’indietro per giustificare il tuo domani allora vuol dire che sul tuo impero, che non è quello di Carlo V, sta tramontando il sole.
Deve fare un po’ tristezza capire che il proprio tempo è passato. Succede a tutti. Nelle parole di ieri De Laurentiis ha tracciato anche una linea di successione a favore del figlio Edoardo, a cui, parole del presidente, per primo era stato segnalato il nome di Kvicha Kvaratshkelia. Farebbe ridere già cosi, se non ci fosse in queste parole l’ennesima picconata alla credibilità professionale di Cristiano Giuntoli, che non è un dio sceso in terra, ma qualche partita di calcio l’ha vista nella sua carriera.
Per salvare la propria presidenza De Laurentiis avrebbe dovuto derogare ad un principio cardine dei suoi primi quindici anni di serie A: delegare ad una o due figure in grado di traghettare il Napoli verso una nuova dimensione. Affidarsi a Garcia è stata una marcia indietro che la squadra campione d’Italia ha colto come un segnale societario che manifestava lo stupore per il titolo appena lasciato in eredità da Luciano Spalletti: siamo questi non facciamo voli pindarici.
Dover cercare di rimettere insieme i cocci di una stagione già al venti ottobre è triste. Garcia dal canto suo non ha fatto molto per entrare in sintonia con l’ambiente, togliendo certezze ad un gruppo emotivamente delicato, non riuscendo a convincere nessuno a sposare il suo progetto. Anche lo staff ridotto all’osso (Jobart, Fichaux, Rongoni e Beccaccioli) dai diktat societari ha svuotato d’autorevolezza e credibilità l’arrivo del francese a Napoli.
Ma basterà poco affinché la sfiducia della società si trasformi in un esonero che è nei fatti e nelle parole. La trasferta di Verona sembra essere già un crocevia. Come doveva esserlo la Fiorentina.
L’ombra di un traghettatore ad ottobre fa prendere alla stagione la forma di un Titanic gestionale, anche se dovesse arrivare il proprietario del Paradiso.
di Guido Trombetti - Conte ha deciso di sposare un modello di gioco più “europeo”. La conseguenza è stata che la squadra ha perso una certezza: la solidità della fase difensiva.
di Giuseppe Manzo - Che questa sconfitta umiliante possa essere salutare o almeno generare una reazione come fu quella in casa contro l'Atalanta un anno fa
di Massimo Paolucci - A Gigio non fu perdonato l'aver preferito il Psg alla Serie A. Il no di Sinner è una rottura sentimentale, non mi roderò più il fegato alla prossima sconfitta con Alcaraz
di Mario Piccirillo - Anche Federer disse no alla Coppa Davis, ma in Svizzera nessuno s'è mai sognato di farne un "caso nazionale". Usciamo dal mito del nazional-popolare
di Mario Piccirillo - "Ma davvero abbiamo deciso di pagare 12 milioni di euro per farci portare in casa 'sto spettacolo?”. Alla Serie A è andata di lusso: c'è persino chi paga per ospitare uno spettacolo del genere
di Giuseppe Alberto Falci - L'ideale sarebbe un profilo alla Deschamps, o Zidane. Che però mal si conciliano i conti della casa e allora va bene Spalletti che è più di un governo balneare
Gli italiani oggi si vergognano di giocare così, vittime del loro senso di inferiorità (e infatti perdono). Lui invece fa il paraguru e vince (raddoppia anche in contropiede)
di Cesare Gridelli e Guido Trombetti - Lo scorso anno Conte diede la responsabilità ai campi di allenamento, in realtà vanno rivisti modalità, carichi e ritmi di allenamento, turnover ed utilizzo della rosa
di Massimiliano Gallo - Se le stesse parole, dopo due sconfitte in sette giornate, le avesse pronunciate Maurizio Sarri, noi lo avremmo massacrato. E non solo noi
di Giuseppe Manzo - Martedì in Champions contro il Psv va recuperata soprattutto la mentalità e la cattiveria. E serve recuperare un numero importante di infortunati
di Salvatore Napolitano - Dazn in rosso di quasi un miliardo, Sky Italia di 250 milioni. Forse l'obiettivo non sono gli abbonamenti. Il betting per Dazn, Internet e telefonia per Sky