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Volandri trasforma l’Italia di Coppa Davis nel Titanic: sconfitta 3-0 col Canada

Sonego e Musetti perdono contro il numero 200 del mondo e il numero 158. Ko anche il doppio. Un disastro firmato Volandri capitan Titanic

Volandri trasforma l’Italia di Coppa Davis nel Titanic: sconfitta 3-0 col Canada
Cm Bologna 13/09/2023 - Coppa Davis / Italia-Canada / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Filippo Volandri

Qualche dubbio, più di qualche dubbio, lo avevamo. Un capitano che risponde in quel modo a Fabio Fognini, è un capitano quantomeno insicuro. Per non dire altro. Anzi lo diciamo: inadeguato. L’Italia di Volandri ha perso malamente 3-0 a Bologna contro il Canada che ha giocato con due riserve: uno numero 200 del mondo (Galarneau) e l’altro numero 158 (Diallo). Eppure Galarneau ha battuto Sonego in due set e Diallo Musetti anch’egli in due set. Poi i canadesi hanno vinto anche il doppio al tie-break del terzo set. Per Volandri e l’Italia di Coppa Davis è stata una debacle. Non pensiamo che si aprirà un dibattito, o meglio il dibattito non condurrà a nulla. L’Italia deve provare a battere Svezia e Cile per continuare a sperare. Ma la figuraccia è ormai agli atti.

Di Volandri – e del suo inqualificabile sfogo verso Fognini – qualche giorno fa scrivemmo questo.

Lo scontro Volandri-Fognini è triste per molti motivi. Uno è che ci riporta alle miserie del tennis nostrano quando invece stiamo vivendo una nuova età dell’oro e abbiamo una squadra fortissima anche se ha subito numerosi scossoni proprio in dirittura dei gironi di Coppa Davis. Ci aspettavamo Berrettini e Sinner in singolare e invece ci ritroviamo con due forfait e la grana Fognini. Per fortuna la squadra è ugualmente solida: abbiamo tre ottimi tennisti per i due singolari: Sonego, Musetti, Arnaldi. Più il doppio che diventa il nostro punto debole: con tutto il rispetto, Bolelli-Vavassori non è Bolelli-Fognini. Amesso che giochi Vavassori.

Un altro motivo di tristezza è reso dal paragone tra i litigi della Davis che fu e quella di oggi. Mentre sui giornali ancora continuano a polemizzare Pietrangeli e Panatta, ci ritroviamo a dover leggere di Fognini e Volandri. Passi per lo sfogo di Fognini che evidentemente non sapeva dell’esclusione, e comunque è sempre Fognini. Ma la risposta del capitano non giocatore è quanto di più deprimente si possa leggere. E poi secondo noi il valore delle polemiche dipendono anche dal valore dei protagonisti. Fognini è stato nei top ten, ha vinto nove tornei tra cui Montecarlo, è uno che a tennis – quando voleva e quando riusciva a battere i suoi fantasmi – giocava in modo sublime. Nella sua carriera ha battuto Nadal al quinto partendo da due set sotto. Volandri ebbe un giorno la fortuna di imbattersi a Roma in Roger Federer desideroso di fare la valigie e lasciare la capitale. Disputò un ottimo Roland Garros, battendo Ljubicic e raggiungendo i quarti. Poi, più o meno nulla. Un onesto terraiolo, peraltro numero 25 del mondo (ottimo risultato), già ampiamente dimenticato da chiunque pratichi o abbia mai praticato lo sport con corde e racchetta.

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