Spalletti porterà nell’Italia il Napoli vincente (Gazzetta)
Dovrà fare a meno dell'esplosività di Osimhen e di un play come Lobotka, ma il tecnico non rinuncerà al pressing alto e ossessivo

Newly appointed Italy's national football team head coach Italian Luciano Spalletti looks on during a press conference at Coverciano training ground in Florence on September 02, 2023. (Photo by Filippo MONTEFORTE / AFP)
La Gazzetta dello Sport prova a immaginare come sarà l’Italia di Luciano Spalletti e a confrontarla con quella di Roberto Mancini. Anche se il modulo utilizzato sarà lo stesso, il film sarà diverso. Spalletti porterà nella Nazionale il Napoli vincente, quello che ha riportato a conquistare il titolo di campione d’Italia dopo 33 anni.
“Sul tabellino leggeremo 4-3-3 come per Mancini, ma il film sarà probabilmente diverso. Questione di tattica, atteggiamento, pressing, disposizione offensiva. Spalletti porterà con sé il Napoli vincente, forse la creatura più bella della sua storia, anche se la prima Roma, per scelte d’attacco e velocità, aveva poco da invidiare. Non sono però escluse variazioni, perché gli interpreti azzurri non sono gli stessi: mancano un centravanti che fa reparto da solo come Osimhen e un play che imposta basso come Lobotka”.
Proprio in base all’esperienza napoletana, oltre che al poco che si è visto a Coverciano, la rosea immagina l’Italia di stasera, in campo con la Macedonia del Nord. Il 4-3-3 di Spalletti sarà diverso da quello di Mancini.
“Sicuramente sarà più simmetrico. Di Lorenzo e Mario Rui non facevano il doppio movimento opposto: non c’era uno che si affiancava a Rrahmani e Kim, mentre l’altro avanzava come Spinazzola. I due affondavano spesso in contemporanea, con compiti diversi. A sinistra Rui allungava la sua corsa frenetica per poi tentare cross o triangoli. A destra Di Lorenzo “faceva” la mezzala, aggiungendosi a Lobotka e Anguissa, da terzo regista, come faceva Dani Alves nel Barça e nella Juve”.
Spalletti cercherà sempre e comunque il pressing alto, ossessivo e immediato. Davanti non avrà Osimhen, dunque le soluzioni saranno meno esplosive.
“Davanti, senza Victor Osimhen, le soluzioni sono meno esplosive. Immobile fa sponde più basiche, ma è un fenomeno nella profondità in velocità: quindi l’Italia può chiudersi e tentare l’elastico per lanciare i suoi tre cursori, con Politano ad equilibrare la mediana e Zaccagni ad affondare. S’è capito che però non è soltanto questione di nomi e numeri, ma di atteggiamento. Spalletti cercherà sempre e comunque il pressing alto, ossessivo, immediato. Immobile e una mezzala andranno subito in marcatura sui due centrali difensivi: il 4-3-3 sarà un 4-4-2 in fase di non possesso, mentre Mancini si trasformava in un 4-5-1 in quanto il pressing alto non era il primo obiettivo. In difesa chiederà ai due centrali anticipi alti, anche se una “bestia” come Kim non c’è. Cristante potrebbe arretrare e mettersi in mezzo tra Mancini e Bastoni, componendo una difesa a tre diversa da quella di Mancini in impostazione”.