A Marca: «Quando sono arrivato in Italia è stato difficile, soprattutto a livello mentale. Poi mi sono fatto aiutare e ho iniziato a fare boxe»
Luis Alberto, il centrocampista “tutto fare” della Lazio, così lo definisce Marca, ha rilasciato un’intervista al quotidiano spagnolo. Ormai lo spagnolo è diventato un leader non solo in campo ma anche dentro lo spogliatoio.
Le noie per il rinnovo di contratto sono ormai superate, lo conferma lui stesso. Non è più la testa calda di qualche anno fa grazie anche alla boxe. Né la Lazio, né l’Atletico Madrid arrivano in Champions nel loro momento migliore. Domani sera entrambe le squadre scenderanno in campo all’Olimpico di Roma:
«Penso che siamo messi un po’ peggio perché abbiamo ottenuto solo una vittoria su quattro. La verità è che non ho potuto vedere la partita dell’Atletico, anche se non credo che siano stati molto bravi quando hanno perso 3-0. Ma l’importante è pensare a noi. Sappiamo che dobbiamo fare una buona partita, soprattutto per noi stessi, per acquisire fiducia e uscire da questi brutti risultati. E anche perché inizia la Champions e si sa che le partite sono poche e ogni punto pesa oro».
Quello di questo è il miglior Luis Alberto?
«Penso che gli ultimi cinque mesi, soprattutto, siano stati i migliori. Ho avuto stagioni con numeri alti e partite molto buone, ma non tanti mesi consecutivi giocando praticamente tutto a questo livello. Penso che anche la maturità aiuti un po’, ma soprattutto penso che anche la squadra applica i concetti ormai in modo automatico e alla fine abbiamo vinto tante partite con il lavoro e il sacrificio».
Un’altra estate difficile per via del rinnovo:
«In nessun momento è stato un rinnovo complicato. Il presidente e io parliamo da marzo. Gli ho detto cosa sarebbe successo e parlando direttamente con l’allenatore abbiamo concordato alcune condizioni. Non ho mai pensato di lasciare la Lazio, mi trovo bene qui, sono qui da tanti anni e forse se tutto continua così potrei chiudere qui la mia carriera».
Ogni estate si parla di Luis Alberto che vuole andare via da Roma:
«Sì, alla fine lo dice sempre anche il mister: ‘si parla sempre di Luis Alberto che parte ma alla fine resta sempre’. Come vi dico, sto bene qui, la mia famiglia è felice a Roma e la società adesso è come casa mia. Adesso penso solo a divertirmi giocando a calcio e anche se in futuro non si sa mai, in questo momento quello a cui penso è cercare di aiutare me stesso e i miei compagni di squadra»
Sul rapporto con Sarri:
«È vero che ci sono stati momenti difficili, ma alla fine, poche parole e capirsi e accettare che quello che volevo fosse il meglio per me, mi ha aiutato molto in molti concetti e concetti del calcio. Ora abbiamo piena fiducia l’uno nell’altro e cerchiamo di aiutarci per il bene del gruppo».
Il primo anno alla Lazio è stato difficile:
«Venivo dal Liverpool, non sono arrivato in forma. Poi l’Italia era molto diversa da quello a cui ero abituato arrivando dal Deportivo. Mi è costato tanto e soprattutto a livello mentale. Ma alla fine mi sono messo nelle mani di una persona che mi ha aiutato soprattutto a lavorare di testa, perché quello era l’unico problema che avevo e nel giro di pochi mesi ha iniziato ad andare diversamente, soprattutto in allenamento. Ho finito l’anno giocando le ultime partite e cominciando in Supercoppa e da lì è stato tutto rose e fiori».
In quei mesi difficili, Luis Alberto ha deciso di iniziare a praticare boxe:
«Giocavo poco e ho deciso di allenarmi con un pugile di qui per qualche mese finché non ho iniziato a giocare perché poi non potevo più. Ho iniziato a fare un allenamento di boxe totale, sono finito morto, è stato come andare un po’ più in là del limite che pensavo di avere. Questo mi ha sempre aiutato un po’».
Spesso dimenticato dalla nazionale spagnola:
«Non lo so, non è una cosa che mi preoccupa. Penso solo a giocare. Per qualunque cosa implichi la difesa del mio Paese, Luis Alberto sarà sempre presente. Quando andavo io c’erano Iniesta, Isco… Adesso ci sono i giocatori più giovani e quello che alla fine decide è l’allenatore che fa la lista. Sarò sempre disponibile a rappresentare il mio Paese».