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De Ketelaere: «Il Milan mi ha spinto ad andarmene. Se non ha funzionato è anche colpa mia»

Dal ritiro della Nazionale belga: «Entrare spesso a partita in corso non ha aiutato. Le critiche hanno fatto il resto, non lasciano indifferente».

De Ketelaere: «Il Milan mi ha spinto ad andarmene. Se non ha funzionato è anche colpa mia»
Db Reggio Emilia 20/08/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Charles De Katelaere

Charles De Ketelaere, in prestito oneroso all’Atalanta dopo un’annata piuttosto deludente al Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni dal ritiro della Nazionale belga. De Ketelaere ha parlato proprio della sua difficile esperienza in rossonero ammettendo che, se con il Milan le cose non hanno funzionato, è anche colpa sua. Ma ha anche aggiunto di non essere pentito di nulla.

Sulla sua esperienza al Milan, De Ketelaere ha detto:

«Quando arrivi in un posto nuovo c’è molto da fare: adattarti al paese, al sistema di gioco, alla lingua. Ma naturalmente, se al Milan non ha funzionato, è stata anche in parte colpa mia. Non è stata la stagione che mi aspettavo, ma non me ne pento. Non sempre ho raggiunto un alto livello ed entrare a partita in corso come spesso mi è successo non ha aiutato. Non sono un tipo esplosivo, mi sento meglio quando sono in campo per un periodo di tempo più lungo e posso entrare davvero nel flusso di una gara».

A peggiorare le cose, ha continuato De Ketelaere, sono state le critiche che gli sono piovute addosso.

«Le critiche hanno fatto il resto: non leggo sempre i giornali, cerco di isolarmi. Ma comunque le senti e non resti indifferente. Non aver mai segnato è stato un problema: la gente chiede gol e assist, non guarda soltanto alla prestazione. Al Milan ho imparato molto, tatticamente ho maggiore esperienza. In assoluto so di essere diventato un giocatore migliore». 

A De Ketelaere è stato chiesto se è stato il Milan a suggerirgli di trasferirsi altrove. Questa la sua risposta:

«In parte sì. Ma anche io sapevo che avrei avuto poco spazio. Per tutta l’estate ci sono state trattative di mercato. Mi sono chiesto: aspetto la mia occasione, resto anche giocando un po’ meno o vado in un’altra squadra per mettermi alla prova? La seconda ipotesi mi faceva sentire meglio. L’Atalanta ancora di più. Voglio mettermi in mostra nel club. Non è che non volessi andare al Psv Eindhoven o in altre squadre, semplicemente volevo l’Atalanta. Qui sto giocando più alto, più vicino alla porta: in questo modo posso diventare di nuovo la migliore versione di me stesso. L’anno scorso invece ero un centrocampista offensivo».

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