Zazzaroni: «Ceferin distrugge l’istituzione che presiede, raccoglie soldi ma non protegge il sistema»

Sull'invasione araba: "La Fifa non combatte la corsa al rialzo, il calcio europeo è morto. Lui e Ceferin vanno alle elezioni senza avversari"

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FIFA president Gianni Infantino and UEFA president Aleksander Ceferin (right) shake hands as they attend the 46th UEFA Congress and Executive Committee meeting at the Messe Wien Exhibition Congress Center in Vienna, Austria on May 11, 2022. (Photo by JOE KLAMAR / AFP)

Questa mattina il direttore del Corriere della Sera, Ivan Zazzaroni, ha pubblicato sulle pagine del quotidiano sportiva una lunga lettera indirizzata al presidente della Fifa, Gianni Infantino. L’oggetto è il calciomercato portato avanti dall’Arabia Saudita.

È vero, come scriveva The Athletic, che l’Arabia sta facendo quello che la Cina ha fatto qualche hanno fa strappando campioni affermati e in erba all’Europa. Ma è anche vero che le cifre proposte dai club sauditi rischiano di gonfiare un mercato le cui barriere per la Serie A sono già alte.

La morale di Zazzaroni è: “Perché la Fifa non agisce? La Uefa è molto attenta a punire (solo in alcuni casi) e molto poco protettiva verso il proprio calcio”. Di seguito alcuni passaggi della lunga lettera di Zazzaroni:

Caro presidente, l’Europa sta subendo un graduale disfacimento, posta in vendita su larga scala e al migliore offerente. La sua crisi è cominciata con la perdita di tradizione e classe dirigente. L’Inghilterra ha aperto la strada: proprietà arabe, russe, tailandesi, americane; mentre il mio – e suo – Paese, l’Italia, ha perso la ricchezza delle grandi famiglie. 

L’Uefa dei conti in ordine persegue la regolarità del rapporto fatturato-spesa. Commina multe e pone limiti che danneggiano i club, restando inerme di fronte a fondi sovrani che non si pongono, né hanno, limiti. L’Eca è del tutto assente, normalizzata dai rappresentanti di Paesi extraeuropei: Ceferin dialoga con loro e in pratica sottoscrive una politica che distrugge l’istituzione che egli stesso presiede. L’Uefa raccoglie soldi con grande disinvoltura, ma non protegge il sistema dagli attacchi esterni, né li distribuisce – i soldi – quando una pandemia affligge l’intero sistema.

La sua Fifa collabora e non combatte la corsa al rialzo. Gli stipendi impazziscono, 30, 50, 100 milioni all’anno per campioni attempati, ma anche per talenti appena consacrati. La verità, caro Infantino, è che il calcio europeo è già morto. Non produce più dirigenti: lei e Ceferin andate alle elezioni senza avversari. In questo bordello, Gravina, la Federcalcio, esce dall’Europeo Under 21 e dalle Olimpiadi per un furto subito da chi non spende per dotare dei supporti tecnologici un’importante manifestazione continentale. Tocca a lei dare un segnale.

Presidente, dopo avermi ricordato privatamente che il mondo non è solo l’Europa, può tranquillizzare il Vecchi Continente o preferisce considerarlo Dead Football Walking?

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