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Donnarumma il racconto choc: «Mi hanno legato, avevo il terrore che facessero del male ad Alessia»

A Libero racconta la rapina: «io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose»

Donnarumma il racconto choc: «Mi hanno legato, avevo il terrore che facessero del male ad Alessia»
Db Palermo 24/03/2022 - Playoff Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 / Italia-Macedonia del Nord / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Donnarumma

Su Libero il racconto di Donnarumma della drammatica notte vissuta a Parigi, immobilizzato e rapinato insieme alla fidanzata. I ladri hanno sottratto 500mila euro.

«Trovarsi alle tre di notte gente in casa all’improvviso penso che sia la sensazione peggiore che si possa provare». Queste le prime parole del portiere azzurro.

Gigio Donnarumma stava dormendo con la sua fidanzata, Alessia Elefante, nel loro appartamento nel cuore di Parigi quando, intorno alle tre e mezzo del mattino di venerdi, è stato bruscamente svegliato da due persone. Pare, ma è ancora tutto da accertare dai rilievi che sta effettuando la polizia, che fossero in tutto quattro i malviventi che sono riusciti ad introdursi nel loro attico. Addirittura pare si siano introdotti dal tetto.

Svegliato bruscamente, Gianluigi è stato fatto mettere in ginocchio, girato e legato, completamente impossibilitato a muoversi.

«Io sono stato immobilizzato – conferma Donnarumma – e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso».

Preso il bottino i ladri sono scappati uscendo dalle scale. Una volta immobilizzato il custode del palazzo, se ne sono andati. Sono state sottratte anche le chiavi della macchina che però non è stata presa.

«Non posso entrare troppo nei dettagli – mi confida Gianluigi – , ci sono le indagini in corso e mi sto recando adesso dalla polizia francese per cercare di ricostruire con loro tutto l’accaduto. Questa mattina io e la mia fidanzata abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi ed eseguire gli accertamenti utili alle indagini e ci siamo momentaneamente appoggiati in un hotel».

«La paura è stata tantissima , ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non mastico così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male».

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