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Inzaghi: «Guardiola l’ho incontrato in viaggio di nozze a New York. Era nel mio albergo, a colazione» 

In conferenza: «Ha vinto due titoli, ma li abbiamo vinti anche noi. Abbiamo tantissimo rispetto e allo stesso tempo siamo orgogliosi di giocarcela».

Inzaghi: «Guardiola l’ho incontrato in viaggio di nozze a New York. Era nel mio albergo, a colazione» 
Napoli 21/05/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Mancano cinque giorni alla finale di Champions League fra Manchester City e Inter e oggi c’è stato il Media Day dei nerazzurri. In questa occasione a parlare sono stati Simone Inzaghi e Giuseppe Marotta. L’allenatore interista è stato interrogato sulla possibile formazione che schiererà sabato sera a Istanbul contro la squadra di Guardiola. Marotta invece ha parlato della bellezza di questa finale e di come ad Appiano Gentile si senta l’importanza di una sfida che mancava da 13 anni, dal 2010. Quella finale che fu l’apice del Triplete.

Inzaghi: «Un bellissimo viaggio partito lo scorso anno con Real e Liverpool»

Ai microfoni del giornalisti, Inzaghi ha inizialmente risposto alle domande sulla formazione. L’allenatore non si è voluto scoprire, non dando possibilità al collega Guardiola di sapere le sue mosse in anticipo:

«Non ho deciso in attacco, non ho deciso a metà campo, non ho deciso in difesa: in questo momento, come negli ultimi due mesi, ho la possibilità di scegliere. È la miglior cosa che un allenatore possa avere: negli ultimi due mesi ho potuto alternare giocatori o schierarne altri che nei primi cinque mesi non avevo avuto. Mancano ancora quattro allenamenti e la rifinitura di Istanbul: un allenatore può avere tante idee, ma spesso le cambia. Non ultima contro il Torino: la sera pensi una cosa, la mattina vedi qualcosa che ti fa cambiare idea».

Oltre a questo, però, Inzaghi si è voluto anche soffermare sul percorso che ha portato l’Inter a giocarsi una finale europea dopo 13 anni dall’ultima volta:

«Arrivare fin qui è stato un viaggio lungo a partire dal giorno dei sorteggi che non è stato fortunatissimo al girone. Secondo noi però potevamo fare un bel percorso e abbiamo fatto un bellissimo viaggio. Tutto è partito dallo scorso anno quando abbiamo giocato con Real e Liverpool e sono rimasti nei nostri pensieri perché poi sono andate in finale».

«Sappiamo che incontreremo la squadra più forte al mondo»

Durante la conferenza stampa odierna le domande sono state tante. A cominciare dalla forza del City e dalla possibilità di potersela giocare con una squadra forte:

«Non sono bravissimo a dare le percentuali. Sappiamo che incontreremo la squadra più forte al mondo, che ha vinto cinque volte la Premier League negli ultimi sei anni. Dovremo essere attenti a fare una gara da squadra, sappiamo che avremo di fronte i migliori, con una rosa fantastica e un allenatore che ha segnato un’epoca. Nel calcio moderno c’è un prima e dopo Guardiola, per noi sarà importantissima».

Sul fatto che questa sia la partita più importante della sua carriera:

«Sicuramente è la più importante, ma penso valga anche per i miei giocatori. Onana e Dzeko hanno giocato delle semifinali, ma non finali. Sarà una serata che ci ripaga di tutti gli sforzi fatti durante l’anno, è stato un percorso pieno di insidie ma, negli ultimi tre mesi, quando ho avuto rotazioni più profonde da poter compiere, penso che l’Inter abbia fatto grandi cose».

Sulla stagione del City e sull’ammirazione per Guardiola:

«Ha vinto due titoli, ma due titoli li abbiamo vinti anche noi. Sappiamo che avversario avremo di fronte, ma anche noi abbiamo meritato di essere a Manchester. C’è tantissima ammirazione per Guardiola, per il City, per quello che hanno fatto negli anni. Sentivo che sarebbero arrivati in finale, all’andata era stata equilibrata, nella semifinale dell’anno scorso ci furono i due gol nel recupero del Real ma quest’anno sentivo che la gara di ritorno, lo dissi ai miei figli e a mia moglie, l’avrebbe vinta il Manchester City».

Inzaghi da giocatore ha battuto due volte Guardiola quando Pep era nel Brescia e Simone nella Lazio:

«Mi ricordo le due sfide quando eravamo calciatori, ma anche un aneddoto: quando nel 2019 sono andato in viaggio di nozze con mia moglie a New York, la mattina ero in hotel per colazione e nello stesso albergo c’era anche lui… Loro quest’anno hanno già vinto due titoli, ma anche noi li abbiamo vinti».

Marotta: «Lo dico con grande orgoglio: siamo in finale»

Inzaghi ha voluto sottolineare la sua grande ammirazione per Guardiola e il suo gioco che, a detta, sua, ha segnato un’epoca calcistica come quella recente:

«Guardiola è l’allenatore migliore al mondo, ha segnato un’era: abbiamo tantissimo rispetto e allo stesso tempo siamo orgogliosi di giocarcela. Probabilmente anche qualche sconfitta tanto chiacchierata ci ha portato a giocare questa finale di Istanbul. Le motivazioni nel calcio sono importantissime, ho la fortuna di allenare ragazzi straordinari altrimenti non sarebbero arrivati tanti titoli e soddisfazioni. La motivazione è il succo del calcio».

Ha parlato anche Beppe Marotta ai microfoni dei giornalisti, sottolineando quanto il raggiungimento di questo obiettivo debba essere sottolineato come grande risultato:

«A nome di tutta la società lo dico con grande orgoglio che saremo in finale. Ringrazio l’allenatore e tutti quelli che lavorano qui. Questo appuntamento ci mancava da 13 anni, quindi siamo pronti ad onorarlo. Ci riempie di orgoglio questa giornata e sarà comunque contro un avversario importante».

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