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È “La Stazione” di Jacopo De Michelis il giallo del 2023, ambientato a Milano Centrale

Anche se è dello scorso anno. Sarebbe stato ovvio dire “Elp” di Antonio Manzini il papà del mitico Rocco Schiavone

È “La Stazione” di Jacopo De Michelis il giallo del 2023, ambientato a Milano Centrale

Tra poco più di un’ora – mentre sto scrivendo questo pezzo – si compirà il rito del solstizio d’estate e quindi – si spera – molti di noi avranno un po’ più di tempo estivo per leggere. Mi capita – occupandomi di narrativa – che mi si chieda su un solarium estivo, su un treno periglioso come quelli della Circum, o nelle prime cene d’estate, che cosa leggere? È una domanda che non amo perché la risposta implica una responsabilità: e spesso quando una persona non la si conosce nel profondo si rischia di perdere una potenziale amicizia o di passare per superbo…

Ma parlare di libri è anche un periglioso modo di avviarla una conoscenza e quindi bisogna anche correre l’alea. Ebbene – partendo da una petizione di principio che la maggior parte di chi legge in estate cerca in un giallo od in un thriller il genere per potersi adagiare – dovremmo dire “Elp (pagg, 436; euro 17; Sellerio)” di Antonio Manzini e non sbaglieremmo: sono molti i seguaci dello Schiavone televisivo – Marco Giallini lo interpreta magistralmente – e quindi tuffarsi nell’inedito librario ci farebbe fare bella figura: siamo tra i seguaci della prima ora del Manzini che consideriamo un grosso scrittore. Ma Manzini non ha bisogno del nostro passaparola: è già primo nelle speciali classifiche…

Allora tentiamo un azzardo: perché questo libro è giù uscito un anno fa, ma noi colpevolmente lo abbiamo letto solo quest’anno. Sto parlando de “La stazione (pagg, 864, euro 15; Giunti)” di Jacopo De Michelis. Mi direte: ma 864 pagine te le leggi tu! No. – rispondo –  ve le leggerete anche voi! Sebbene infatti questo giallo-thriller – con una lunghezza da romanzo d’appendice o d’avventura – propriamente italiano, intrecci storie e legami che concernono la stazione centrale di Milano disegnandola come microcosmo infinito, non smetterete mai di trovarci motivi di curiosità per andare avanti nella lettura: sia che lo leggiate con la velocità di uno Stephen King, sia come un romanzo sbocconcellato come un buon dolce da banco.

Riccardo Mezzanotte è un poliziotto di talento che per fare interamente il suo dovere viene confinato nella Polfer milanese di stanza alla monumentale Stazione Centrale meneghina. Qui – vituperato dai colleghi – si tuffa sulle tracce de il fantasma che uccide degli animali in una forma rituale. Ma in Centrale accanto all’investigatore caduto in disgrazia ci sono altri personaggi che cercano loro stessi nell’ascolto della loro angoscia: come la cooperante di un centro di ascolto – Laura Cordero – che ha un dono di cui farebbe volentieri a meno.

Poi altri personaggi ed altre storie che si intrecciano con i protagonisti. De Michelis – che viene da una solida famiglia editoriale – è al suo primo libro – e noi siamo in grande attesa del secondo – ed ha un pregio – oltre al dono di sapere miscidare queste storie -: ha uno stile classico – e riconoscibile – che non appesantisce l’azione narrativa. Dulcis in fundo: chi ha problemi di cervicale come me può utilizzare il testo come cuscino solido, quando neanche il lettino da mare o la roccia possano darvi sollievo… Si scherza: buona lettura.

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