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Spalletti, Inzaghi, Pioli e Allegri devono restare lì dove sono (CorSera)

Hanno meriti indubbi in campionato e Champions. Meglio concentrarsi su un mercato più generoso, intelligente ed efficace

Spalletti, Inzaghi, Pioli e Allegri devono restare lì dove sono (CorSera)
Db Milano 21/11/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi-Luciano Spalletti

La vittoria dell’Inter contro il Milan, con cui la squadra di Inzaghi si è aggiudicata la finale di Champions League, è la rivincita del tecnico nerazzurro che adesso non va messo in discussione, scrive Daniele Dallera sul Corriere della Sera. Ma nemmeno Stefano Pioli va discusso. Come dovrebbero essere confermati Allegri e Spalletti. Meglio concentrarsi su un mercato intelligente piuttosto che ipotizzare un addio dei tecnici che hanno dimostrato le loro capacità in questo campionato di Serie A e nella stagione di Champions.

Dallera scrive di Inzaghi.

“Tra le sue qualità, le sue doti, ne spicca una, persino i critici più ostinati gliela riconoscono: bravissimo a preparare le partite secche, le finali (come ha piegato Porto, Benfica e Milan sa affrontare anche atto primo e atto secondo, andata e ritorno), a incartare il tecnico rivale”.

Pioli è solo l’ultimo allenatore costretto ad inchinarsi davanti ad Inzaghi.

“Messo giustamente sotto accusa per l’inaccettabile distacco subito in campionato dal Napoli campione d’Italia,
Inzaghi si prende una rivincita enorme in Champions dove all’inizio di questa avventura europea pochi, pochissimi, forse nessuno pensava potesse arrivare al traguardo. Comunque andrà a finire, la società si affretti a garantirgli il rinnovo del contratto, spazzando via tentazioni che adesso non avrebbero alcuna logica. Così come il Milan non si faccia venire in mente pazze idee sul futuro di Pioli”.

L’allenatore rossonero avrà pure commesso errori,

“ma se c’è un uomo, un professionista, un tecnico con il quale bisogna guardare avanti e progettare il futuro è proprio Pioli. Conosce gli uomini, la squadra, vizi e qualità, meglio di chiunque altro, sarebbe un azzardo metterlo prima in discussione e poi da parte. Nell’ordine e per il futuro Spalletti, Inzaghi, Pioli e Allegri devono restare lì dove sono. Meglio concentrarsi su un mercato più generoso, intelligente, efficace. In casa Milan, visti i rendimenti e i risultati di quello precedente, non sarà difficile. Anche l’Inter è da sistemare e rivedere”.

Ma prima c’è la finale di Istanbul.

 

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