Il Chelsea è un incarico perfetto, ma tutto dipenderà dalla forza di Pochettino nel vincere le battaglie che ci saranno da fare. Al Psg ha perso troppo spesso
Il Guardian, con Jonathan Liew, scrive di Mauricio Pochettino al Chelsea: una scelta che porta con sé un irresistibile senso di pericolo.
Liew ricorda quello che diceva Pochettino un anno fa, poche settimane prima che il Psg lo esonerasse:
«Ogni settimana vengo licenziato. Mi piace il Manchester City, perché ha dato a Guardiola l’opportunità di costruire. Gli hanno dato tempo. Al Psg serve quello. Dando serenità a questo progetto, saremo vicini alla vittoria della Champions League».
Liew scrive:
“Serenità. Sì. Buona fortuna. Uno dei fondamenti dell’allenamento è che i posti vacanti raramente si presentano nei club dove tutto procede senza intoppi”
Pochettino e il Chelsea non sono esattamente simili.
“Un allenatore che brama ordine e controllo, si scontra frontalmente con un club che ha passato vent’anni a correre sui fumi del caos. Un allenatore che apprezza un ambiente affiatato e stretti rapporti personali, entra in un club che ha trascorso l’ultimo anno cercando di ingaggiare tutti i calciatori professionisti dell’emisfero settentrionale. Nel bene e nel male, qui qualcosa si romperà“.
Per Pochettino, il Chelsea è un lavoro perfetto, scrive Liew: è una squadra ricca di talento con un budget quasi illimitato da spendere sul mercato e inoltre senza alcuna pressione immediata per vincere qualcosa, visto che anche un piazzamento tra le prime sei in classifica sarebbe considerato un progresso rispetto a quanto hanno fatto Graham Potter e Frank Lampard. Non solo: Pochettino godrà di una preparazione estiva adeguata, di partite infrasettimanali ordinate, potrà dare qualche consiglio sul mercato, tutte cose che non sono state concesse a Potter. Ma avrà anche delle battaglie da affrontare e tutto dipenderà dalla sua capacità di vincerle.
“Ma ovviamente ci sono anche battaglie in vista, e il tempo di Pochettino al Chelsea dipenderà dalla sua capacità di vincerle. Troppo spesso al Psg ha perso. Non è mai andato d’accordo con il ds Leonardo. In numerose occasioni è stato riferito che voleva punire i membri anziani della squadra per infrazioni disciplinari. Una volta che la sua autorità è stata violata, probabilmente non è mai tornata. E mentre il potere dei giocatori, al Chelsea, non è lo stesso di un decennio fa, questo è sempre stato uno spogliatoio con una forte vena spietata. Ci saranno forze dirompenti. Ci saranno uova marce. I giocatori di talento dovranno essere esclusi, tagliati fuori, forse anche ripagati. E allo stesso modo, anche in questa stagione frenetica, le radici dovranno essere poste, le amicizie formate, i rapporti di gioco coltivati. Quale tenere e quale rompere? “Potare la squadra” sembra abbastanza facile in teoria, ma è molto più delicato in pratica”.
E poi ci sono i rapporti con il club, anche quelli da gestire con cura.
“Anche i rapporti verso l’alto dovranno essere gestiti con la massima cura. Parte del motivo per cui Pochettino ha lasciato i suoi ultimi due lavori è stato perché i legami di fiducia con la proprietà hanno cominciato a logorarsi. Ci possono essere momenti in cui non ottiene i giocatori che vuole o ottiene giocatori che non vuole o perde giocatori che vuole mantenere. Todd Boehly avrà un sacco di idee stupide che dovranno essere soppresse diplomaticamente. Le discussioni dovranno essere vinte”.
Anche questo dovrà essere gestito. E allora la domanda di Liew è:
“Pochettino è abbastanza coraggioso e abbastanza spietato da domare il caos?”.
Ma forse, conclude, non è questa l’inquadratura giusta:
“La vera domanda è quanto il Chelsea sia disposto a sottomettersi alla visione di Pochettino, anche se costa loro soldi, anche se costa loro risultati a breve termine, anche nella misura in cui si scontra con la loro. Pochettino avrà bisogno di tempo. Avrà bisogno di fiducia, budget e supporto quando le cose si faranno difficili. Il resto, dovrà risolverlo da solo”.