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Con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele è rinata la commedia all’italiana?

“Tre di troppo” funziona: ci può essere osmosi tra la famiglia tradizionale odierna con figli nel rapporto con le singletudini odierne?

Con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele è rinata la commedia all’italiana?

Ci può essere osmosi tra la famiglia tradizionale odierna con figli nel rapporto con le singletudini odierne? È questo il tema di “Tre di troppo” la brillante commedia – al cinema da gennaio; ora su tutte le principali piattaforme streaming – che parte da un soggetto di Michele Abatantuono, sviluppato nella sceneggiatura di quest’ultimo, – con De Luigi e Serena Prando – con la regia di Fabio De Luigi.

Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) sono la classica coppia single – lui barbiere anti-matrimonio; lei sagace caposervizio in un abbigliamento – che vivono di spritz e di balli. Ma la coppia ha anche amici sposati con figli: spicca qui per la recitazione azzeccata il marito Giovanni (Fabio Balsamo). Tra le tre coppie c’è una dialettica feroce: finché la mancata realizzazione di una festa di compleanno per una nipotina porta ad una maledizione nei loro confronti da parte di una delle madri ansiose, Anna (Barbara Chinchiarelli). Un pupazzo beccuto realizza la fatwa: Marco&Giulia si risvegliano con tre figli (Simeone e Max, e Sofia). L’incubo li conduce ad assomigliare alle coppie dei loro amici – mentre questi ultimi ringiovaniscono di colpo – e per uscire da questo incubo da contrappasso dantesco gli ex single senza figli ne inventano di belle.

Il finale è a sorpresa con una morale esplicativa. La lezione della grande commedia all’italiana – ridendo castigando i mores correnti – funziona: così come la coppia di protagonisti che sembrano i figli di Christian De Sica (De Luigi) e Monica Vitti (Virginia Raffaele). Un buon testo al di sotto – rispondente a quello che vediamo ci gira attorno – e bei dialoghi fanno il resto. Con De Luigi-Raffaele è nata una nuova grande coppia nella commedia all’italiana di quest’inizio di secolo?

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