Dopo Twente-Ajax, mentre i Lancieri salivano sul pullman. Le parole di Berghuis: «Mi pento ma la gente pensa di poter gridare qualsiasi cosa»
Il razzismo è già un problema troppo grande. I discorsi e gli appelli tesi ad evitare comportamenti razzisti da parte di tifosi e pseudo tali continuano a cadere nel vuoto. Succede in Italia, succede in tutta Europa. Il rischio più grande però risiede nel livello di sopportazione delle vittime. Se infatti Fifa, Uefa, le leghe europee e le diverse istituzioni nulla fanno, il risultato è quello che è successo Enschede, in Olanda, dopo la partita tra Twente e Ajax.
I Lancieri hanno perso la partita 3-1 e, con il morale non proprio alle stelle, alla fine della partita dopo le procedure di rito, si sono avviati verso il proprio pullman per ritornare ad Amsterdam. In quel momento il fattaccio. Un individuo, probabilmente simpatizzante per la squadra di casa, ha insultato Brobbey per il colore della pelle. Un insulto assolutamente razzista. A reagire in difesa di Brobbey è stato il compagno di squadra Berghuis che ha scagliato un pugno in pieno volto al tifoso in questione.
Steven Berghuis punched a Twente fan after he allegedly yelled “cancer blackie” at Berghuis’ Ajax teammate Brian Brobbey.
— Zach Lowy (@ZachLowy) May 28, 2023
La violenza non è mai giustificabile. Il giocatore si è subito scusato, ma ha sottolineato ancora una volta gli insulti che ricevono i calciatori durante le partite. A riportare le sue parole De Telegraaf:
«Mi pento della mia azione, non avrei dovuto farlo. Dopo ogni trasferta riceviamo un sacco di insulti contro di noi sull’autobus, mentre troviamo il tempo per firmare autografi ai tifosi che lo chiedono. Ormai ci sono abituato, ma la gente pensa di poter gridare qualsiasi cosa. La mia risposta non risolve nulla, lo capisco. Non va bene, ho una funzione esemplare come giocatore dell’Ajax».
Anche l’Ajax ha commentato l’incidente:
“La sua reazione è stata sbagliata e l’Ajax disapprova. È stato multato“.
