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Razzismo contro Juric, Repubblica: un altro schiaffo alla civiltà. Il contagio si insinua e resta impunito

Tre casi in sei mesi, “un catalogo di intolleranza che include tutti, basta essere diversi e avversari”. Le pene? Blande: “un buffetto e l’invito a non farlo più”.

Razzismo contro Juric, Repubblica: un altro schiaffo alla civiltà. Il contagio si insinua e resta impunito
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Ieri, sui campi della Serie A, l’ennesimo episodio di razzismo. Stavolta è toccato all’allenatore del Torino, Ivan Juric, subirlo. Il pubblico di La Spezia ha intonato dai distinti il coro “zingaro“. L’arbitro Guida ha interrotto la partita per qualche minuto, poi l’intervento di due giocatori dello Spezia, Gyasi e Bastoni, ha calmato i tifosi e consentito alla partita di riprendere. La Repubblica commenta quanto accaduto.

“Ancora un pugno in faccia alla civiltà, ancora un episodio di razzismo nel calcio italiano. La discriminazione è tornata ad appestare i nostri campi e la vittima dell’ignoranza è stato l’allenatore croato del Toro, Ivan Juric”.

Il tecnico, nel post partita, ha commentato l’episodio, furibondo:

«Siamo nel 2023, cerco sempre di stare calmo. Ma dopo un po’ non ce la fai più».

Il quotidiano continua:

“Il contagio si insinua in ogni campo e in ogni palcoscenico, dalla periferia del mondo ai grandi match internazionali, e spesso resta impunito”.

Quando la partita è ripresa, racconta La Repubblica, addirittura dagli spalti di tutto l’impianto si è levato il coro “buffone“. Juric è diventato il colpevole, agli occhi dei tifosi, invece non era che la loro vittima.

“È servito che due giocatori dello Spezia, Gyasi e Bastoni, calmassero i tifosi per far riprendere la partita, dopo l’intervento dello speaker: il coro “buffone” da parte di tutto lo stadio è stata la beffa finale per Juric, quasi fosse colpevole. Una liturgia dell’odio che si ripete ogni volta: sono sei i casi eclatanti di razzismo in Italia in appena
tre mesi”.

Il quotidiano li ricorda tutti. Dall’episodio di razzismo verso lo juventino Kostic, il 20 febbraio, sempre da parte dei tifosi di La Spezia, alla Coppa Italia con gli ululati a Lukaku dai tifosi della Juventus all’Allianz. Prima, Mourinho aveva dovuto tenere a bada i suoi tifosi che insultavano Stankovic.

“Un gesto che portò a una semplice ammenda di 8.000 euro: spiccioli. Come se non fosse razzismo urlare «zingaro» contro il tecnico della Samp”.

Lo stesso coro è stato ripetuto dai tifosi dell’Atalanta un mese dopo contro Vlahovic.

“Un catalogo di intolleranza che include tutti, basta essere diversi e soprattutto avversari”.

Le pene sono sempre troppo esigue, come la chiusura della curva per un turno, ma con sospensiva, per la maglia Hitlerson all’Olimpico nel derby di qualche mese fa. Pene troppo blande.

“Come un buffetto e l’invito a non farlo più”.

“un coro si porta via un altro pezzo di civiltà”.

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