ilNapolista

Tre mesi fa il Napoli avrebbe eliminato il Milan

Sulla doppia sfida hanno inciso anche gli arbitraggi, verso il Napoli non c’è ancora l’attenzione che è dovuta ad un grande club

Tre mesi fa il Napoli avrebbe eliminato il Milan
Mg Napoli 18/04/2023 - Champions League / Napoli-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rafael Leao-Tanguy Ndombele

Il Napoli esce mestamente dalla Champions. Molte le considerazioni che si affollano alla mente. E grande il rischio che il retrogusto amaro dell’esclusione offuschi ingiustamente l’impresa straordinaria compiuta dagli azzurri in un campionato letteralmente stracciato. I 22 punti di vantaggio sul Milan certificano chiaramente che il Napoli è stato in stagione mediamente molto più forte del Milan. Probabilmente , per non dire sicuramente, il Napoli di tre mesi fa avrebbe eliminato il Milan di tre mesi fa. Ma purtroppo il peggior Napoli della stagione si è dovuto giocare il torneo contro il miglior Milan. I rossonerihanno ritrovato un inesorabile contropiede che in tre partite ha abbattuto il Napoli incapace di allestire contromisure adeguate. Complici le assenze e un certo chiaro appannamento generale di condizione generale della squadra. La squadra milanese si è fatta trovare nella tripla sfida con il Napoli tirata a lucido sul piano atletico, tattico e tecnico con le sue stelle che a differenza di quelle del Napoli, non sono state a guardare.

Alcuni ulteriori dati di fatto sono emersi ieri sera con chiarezza. Che la retorica del pubblico dodicesimo uomo ha fatto il suo tempo. Che le partite si vincono segnando i goal e non grazie al tifo organizzato o disorganizzato che sia. Forse il presidente , uomo di grande intelligenza e di grandi meriti, aveva creduto alla favoletta o era stato costretto a fingere di crederci. Pensando di poter passare il turno con l’ausilio di  improbabili servizi fotografici e regalando un po’ di biglietti all’insegna del “chi più allucca più gode”. Ma in particolare nel calcio moderno si vince con la forma fisica e con la tecnica individuale. Un grande uomo di campo, intelligente e di vasta esperienza come Gianni Improta ha sempre ricordato che lui quando scendeva in campo era tanto concentrato da non sentire fischi ed applausi immerso totalmente nella trance della partita .

Resta dicevo però un retrogusto amaro anche perché riconosciuti i meriti del Milan all’italiana, ammesso che il Napoli ieri sera ha attaccato per 90 minuti facendo un solo tiro in porta, che al Maradona ha tenuto banco un redivivo Cronin mandano in onda le sceneggiato dal titolo “E le stelle stanno a guardare” (Osimhen, Kvara, Lozano, Zielinski…) , è innegabile – e va rilevato con altrettanta chiarezza – che sul  risultato della doppia sfida hanno inciso enormemente due conduzioni di gara a dir poco insufficienti. Scandaloso letteralmente il primo arbitraggio, quello dell’andata che ci ha consegnato per altro un Napoli mutilato. Inspiegabile più che l’arbitraggio il comportamento del var ieri sera al Maradona. Che ha privato gli azzurri di un rigore sacrosanto. Con il quale avremmo visto un’altra partita perché , si sa, le partite le decidono gli episodi. Ma come si fa a non vederlo alla moviola? Allucinante. Che conclusioni trarne? Complotto giudoplutomassonico dell’Uefa? Serata nera a senso unico dei giudici di gara? Non so dirlo. Un fatto è certo verso il Napoli non c’è ancora l’attenzione che è dovuta ad un grande club. E probabilmente non hanno aiutato gli attacchi sacrosanti, ma fatti nel momento sbagliato mentre eravamo in corsa per una semifinale di Champions, riservati da De Laurentiis ai vertici del calcio internazionale.

ilnapolista © riproduzione riservata