Il Napoli ha pagato il Dna Champions del Milan (Gazzetta)

In campionato ha dimostrato di essere più forte - i rossoneri sono staccati di ventidue punti - ma in Champions ha dovuto lasciare strada

Napoli Milan maignan

AC Milan's French goalkeeper Mike Maignan dives in the net with the ball after conceding a last minute goal during the UEFA Champions League quarter-finals second leg football match between SSC Napoli and AC Milan on April 18, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Il commento della Gazzetta all’eliminazione del Napoli in Champions contro il Milan.

Quando si dice: il Dna. Il Milan ha la Champions dentro, lo racconta la storia: i rossoneri hanno vinto sette volte quella che un tempo si chiamava Coppa dei Campioni, nessuno ne ha in bacheca più dei rossoneri a parte il Real (che è fuori categoria). Per dire: la Juventus ha conquistato il doppio degli scudetti rispetto al Milan o giù di lì (trentasei a diciannove), ma meno di un terzo delle Champions (sette a due). La superiorità che i bianconeri hanno sempre avuto in Italia, in Europa si è trasformata quasi in un complesso, in un tabù: fuori dai confini i rossoneri sono un’altra cosa. Un caso? Voi credete che un caso possa durare sessant’anni? Già, perché la prima Coppa dei Campioni milanista risale al ’63, giusto sessant’anni fa.

Stavolta di quel Dna ha fatto le spese il Napoli. Che in campionato ha dimostrato di essere più forte – del Milan e di tutte le altre, i rossoneri sono staccati di ventidue punti – ma in Champions ha dovuto lasciare strada libera alla nobiltà europea degli avversari. È come se ci fosse stato qualcosa di ineluttabile in questo doppio confronto: tutto è scivolato pian piano, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, verso il Milan. Il confronto di campionato, ad esempio, di diciassette giorni fa: quello 0-4 ha tolto certezze al Napoli e aumentato l’autostima dei rossoneri.

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