Il Napoli dimentica che nel calcio esiste anche il fallo tattico (Libero)

Non è un crimine né una scorrettezza, è solo un gesto “sporco”. Sia all'andata che al ritorno il Napoli non li ha usati con Brahim Diaz e con Leao

fallo tattico Napoli-Milan

Mg Napoli 18/04/2023 - Champions League / Napoli-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rafael Leao-Stanislav Lobotka-Tanguy Ndombele

Napoli-Milan, l’analisi di Claudio Savelli su Libero. Anche Libero come il Corsera sottolinea l’errore del Napoli nel non commettere fallo su Leao sull’azione che ha portato al vantaggio di Giroud.

Se il campionato si vince con il gioco, la Champions si vince con le giocate. Nel caso dello scontro tra Milan e Napoli sono due quelle decisive: non i coast-to-coast di Leao al Maradona e di Brahim Diaz nell’andata del Meazza, identiche come se gli sceneggiatori del calcio volessero sottolineare la questione, ma le giocate mancate che le hanno rese possibili. Ovvero i “falli tattici” non commessi da Lobotka-Mario Rui prima e da Ndombelé-Di Lorenzo poi.

Sì, anche il fallo tattico è una giocata e, quando l’equilibrio è sottile come in Champions, può essere decisiva quanto un tiro, un dribbling, un assist. È un gesto “sporco”, meno nobile, un fallo pensato e ottenuti e quindi una scorrettezza con un sapore antisportivo, ma non è un crimine né una scorrettezza: il regolamento lo prevede e lo punisce con il cartellino giallo, trasformandolo in uno strumento a disposizione dei giocatori per arrivare al risultato. E non è un caso che se ne siano dimenticati gli uomini di Spalletti, allenati al gioco offensivo e abituati a considerare tutte le giocate positive del calcio piuttosto che quelle negative, come appunto un fallo intelligente che blocca un’azione altrui.

Correlate