Il calcio italiano non riesce a liberarsi della sudditanza degli ultras (Il Giornale)

"Non riusciamo ad emanciparci da queste scorie di tifo da medioevo calcistico, dalla sudditanza dai soliti noti, da un rapporto tutto italiano con le tifoserie"

Curva B daspo calcio

Mg Napoli 02/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Il calcio italiano non riesce a liberarsi della sudditanza degli ultras. Elia Pagnoni affronta il tema su Il Giornale. L’ultima giornata di campionato lo ha dimostrato ampiamente, se pure ce ne fosse stato ancora il bisogno. Roma, Napoli, Torino, tre casi emblematici, con i cori contro Stanovic, i tafferugli in Curva B tra gli ultras del Napoli che detestano De Laurentiis e quanto accaduto in Juventus-Inter di Coppa Italia, con la vergognosa rissa in campo.

Pagnoni scrive che il calcio è ostaggio di un tifo da medioevo calcistico. Siamo sudditi di un rapporto tutto italiano con le tifoserie che dettano legge.

“Abbiamo finalmente riconquistato i piani alti dell’Europa, in tutte e tre le coppe, avremo sicuramente almeno una
semifinalista di Champions, ma non riusciamo ad emanciparci da queste scorie di tifo da medioevo calcistico, dalla sudditanza dai soliti noti, da un rapporto tutto italiano con le tifoserie che dettano legge a chi mette fior di milioni, magari sbagliando tutto, ma comunque di tasca propria”.

Continua:

“A Milano dettano le regole (vogliamo coppa Italia, semifinale europea e un posto nella prossima Champions, altrimenti vi tratteremo come meritate), a Napoli stanno vivendo una stagione inimmaginabile ma si picchiano tra di loro per contestare o meno il presidente che giustamente non vuole fumogeni allo stadio, a Torino insultano il solito giocatore nero, soprattutto quando è temibile e ti fa gol, a Roma non ne fanno una questione di colore, ma attaccano Stankovic perché un serbo deve essere per forza zingaro, salvo poi zittirsi a un cenno del vate Mourinho.
Forse su una cosa sola hanno ragione di alzare la voce, quando vengono chiesti 80 euro a un bambino sotto i 12
anni (300 se accompagnato…) per vedere una partita. Accade a Napoli per la Champions, ma più o meno dappertutto i prezzi sono folli. Però ogni settimana c’è il record d’incasso. E allora mettiamoci d’accordo…”.

 

 

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