Alemao: «Un peccato che Maradona non sia con noi. Avrebbe meritato di vivere più a lungo»
Ad Afp: «Il nostro Napoli era una squadra molto compatta, con un leader, Maradona, che pensava ogni giorno che potessimo vincere»

1989 archivio Storico Image Sport / Napoli / Milan / Diego Armando Maradona-Marco Van Basten / foto MB/Image Sport
Ricardo Rogério de Brito, detto Alemao, è stato uno dei protagonisti del Napoli nello scudetto del 1990, il secondo vinto da Maradona. L’agenzia spagnola Afp lo ha intervistato in merito alla grande stagione del Napoli di Spalletti.
«È un peccato che Diego non sia con noi. Sarebbe stato felice, avrebbe meritato di vivere più a lungo».
Per poi aggiungere sulle stagioni passate:
«Hanno giocato bene quelle volte, ma mancavano di efficacia».
Fu un giocatore fondamentale tra i dieci che si lasciavano guidare da Maradona. Era arrivato nel 1988 dopo un anno di stagione con l’Atletico Madrid. Arrivò a Napoli l’anno successivo e si innamorò subito della città, assorbendo i valori di un club povero e discriminato dalle potenti squadre del nord Italia.
«Il nostro Napoli era una squadra molto compatta, con un leader, Maradona, che pensava ogni giorno che potessimo vincere. Era difficile essere un giocatore del Napoli. Ci salutavano con striscioni ostili e ci chiamavano africani, come se fosse dispregiativo. Ma tutto questo ci ha reso più forti».
Alemao viene poi ricordato da Mundo Deportivo per l’aneddoto riguardante le ultime sfide che separavano il Napoli dallo scudetto. A 4 partite dalla fine, durante i minuti finali di un’Atalanta Napoli bloccata ancora sullo 0-0, un tifoso colpì il brasiliano con una moneta. Il colpo costrinse il giocatore ad andare in ospedale, ma comunque al Napoli furono assegnati i tre punti a tavolino. Mentre Maradona lasciava Bergamo, il Milan di Van Basten, Gullit e Rijkaard pareggiava in casa del Bologna. In quell’istante il Napoli divenne campione.