Abodi sulla sentenza Juventus: «Occorre una riforma della giustizia sportiva»
Le dichiarazioni del ministro dello sport sulla Gazzetta: «Questa precarietà non aiuta. Occorrono decisioni comprensibili e una tempistica rispettosa della competizione».

Italy's Sports and Youth Minister, Andrea Abodi attends the IBU Biathlon World Cup Women's 10km pursuit race in Rasen-Antholz (Rasun Anterselva), Italian Alps, on January 21, 2023. (Photo by Vincenzo PINTO / AFP)
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha commentato la sentenza del Collegio di Garanzia del Coni che sospende la penalizzazione di 15 punti inflitta alla Juventus per il caso plusvalenze. Le sue dichiarazioni sono riportate dalla Gazzetta dello Sport:
«Farò la mia parte, di concerto eventualmente con i miei colleghi di governo e ascoltate le parti, affinché ci sia una riforma della giustizia sportiva».
Il rinvio ad una nuova data per poter ottenere un giudizio definitivo mal si concilierebbe con le necessità della competizione. La quale, ha invece bisogno di regole e tempi certi. Questo per poter garantire la regolarità del suo svolgimento. Pur non volendo entrare nel merito del lavoro dei giudici il ministro Abodi ha voluto però esprimersi circa l’opportunità di offrire tempi certi, e celeri, in questi casi:
«Non entrerò mai nel merito della sentenza, ma questa precarietà non aiuta: dove c’è competizione, la certezza della pena va composta con gli interessi generali. Qualcosa bisogna modificare perché le decisioni siano comprensibili e la tempistica rispettosa della reputazione della competizione».
Una preoccupazione, quella del ministro dello sport, per la regolarità dello svolgimento della Serie A che sembra riecheggiare le parole del direttore sportivo della Roma, Thiago Pinto. Infatti i giallorossi sono tra le società che si sono viste scavalcare in classifica dalla Juventus:
«Io non so se voi in Italia usate questa espressione, ma devo ridere per non piangere. Non sono avvocato, l’aspetto legale non mi compete. Come mondo del calcio e dello sport, se noi abbiamo giocato per tre mesi con una classifica che non corrisponde, il meccanismo è sbagliato».