Elogio del discorso sulle responsabilità. «Mentre tu sei l’assurdo in persona. E ti vedi già vecchio e cadente. Raccontare a tutta la gente del tuo falso incidente»

Ci sono delle volte in cui Spalletti ci piace davvero molto. La conferenza stampa di oggi è stata una di quelle volte. Spalletti ci è parso equilibrato, consapevole, sul pezzo. Anche quando ha espresso le sue solite idee sul calcio, idee non sempre condivise da chi scrive. Poco importa. Ha elogiato il calcio di Maurizio Sarri, forse ha enfatizzato quando ha regalato l’immagine di sé che si alza dal divano e applaude guardano il gioco del Napoli sarrita. Ma lo ha fatto e gli crediamo.
Il meglio è arrivato quando ha cambiato passo di fronte alla domanda sullo scudetto perso in albergo. Cinque anni dopo, a Napoli per alcuni è incredibilmente ancora un tema. La maggioranza dei tifosi sono convinti che con l’espulsione di Pjanic si sarebbe vinto il campionato. Ovviamente non siamo d’accordo ma non torniamo sull’argomento, sarebbe inutile. Ci è piaciuta la dichiarazione di Spalletti che ha risposto utilizzando uno dei suoi temi chiave: l’assunzione di responsabilità. E ha ricordato che lui nell’analisi delle situazioni preferisce partire da sé, dai propri errori, dalle proprie mancanze. Dai propri deficit che hanno portato alla sconfitta.
Quel risultato di Inter-Juve un po’ ha influito sulla corsa scudetto del Napoli, secondo Sarri molto. (…) Vi ringrazio dell’importanza che mi date, ma non sono responsabile di quello che è successo al Napoli. Non vado a parlare dell’errore di nessuno. Scelgo sempre me per analizzare delle cose che non vanno come vorrei. Non voglio dare responsabilità a me stesso perché abbiamo sbagliato dei gol, quella sera potevamo avere un atteggiamento diverso. Quello che abbiamo fatto domenica in dieci a Empoli, potevamo farlo anche contro la Juventus in quella partita. Ma non sono io il responsabile».
Avremmo voluto fare come lui di fronte alle partite del Napoli di Sarri. Alzarci e applaudire. Ci limitiamo, si fa per dire, a scrivere che la sua versione dei fatti ci ha fatto tornare in mente il finale di Un giorno credi di Bennato. È il nostro modo di ringraziarlo:
Mentre tu sei l’assurdo in persona
E ti vedi già vecchio e cadente Raccontare a tutta la gente Del tuo falso incidenteEd è anche grazie a Spalletti se a Napoli molto probabilmente tra qualche settimana di questo falso incidente si parlerà molto meno.