ilNapolista

Possiamo goderci Kvaratskhelia senza dover ripetere ogni volta che non è Maradona?

Il tempo passa, accettiamolo. Basta ammorbare le nuove generazioni con questa cantilena stucchevole. Diego c’è persino sulle bandiere del terzo scudetto

Possiamo goderci Kvaratskhelia senza dover ripetere ogni volta che non è Maradona?

Spalletti nel commentare il goal di Kvaratskhelia contro l’Atalanta lo ha paragonato ad una prodezza degna di Maradona. E qui sono partiti molti distinguo. Il paragone è improponibile. Fare paragoni con Diego è quasi blasfemia. Perché qui da noi è impossibile parlare di un qualsiasi calciatore o di una prodezza individuale senza sentire un controcanto più o meno del tipo “ma Maradona era di un altro pianeta”. La cosa messa così francamente rischia di diventare stucchevole. Maradona anche per me è stato il più grande calciatore che io abbia visto giocare. Ma è andato via da qui oltre trent’anni orsono. E fare paragoni tra giocatori separati da più di trent’anni è sempre un azzardo fideistico. Da allora siamo passati dal gioco con il libero al pressing a tutto campo. E cosa più importante si è passato dai due punti ai tre punti per la vittoria, lasciando un punto per il pareggio. Un altro mondo calcistico si è quindi generato. Altre tattiche. Altri schemi. Altri modelli di gioco. E in più c’è una generazione di giovani che ha diritto ad osannare i suoi idoli per quello che vede fare loro. E non è bello, né utile al calcio, spegnere il loro entusiasmo di aver trovato un fuoriclasse zittendoli con la cantilena “si però Maradona era un’altra cosa…tu non hai visto Maradona”. (Il quale per inciso aveva sempre parole di grande ammirazione per i grandi calciatori suoi coevi.) Ma a chi verrebbe in mente parlando, per esempio, di Favino di dire ma Mastroianni era un’altra cosa? O parlando di Tom Hanks di dire ma Marlon Brando era di un altro pianeta?

Ancora vedo in giro nel clima festoso di questi giorni bandiere con il terzo scudetto e l’immagine di Maradona. Ma che c’entra le D10s con lo scudetto che verrà? Perché non l’immagine solo di Osimhen, Kvaratskhelia, Kim, Di Lorenzo… che di questo campionato sono i protagonisti? Perché privare i giovani di costruire i loro miti? Secondo me è un fenomeno legato al rifiuto di noi anziani di accettare che il tempo passa.

ilnapolista © riproduzione riservata