Nessuna delle due note Covisoc vale l’annullamento del procedimento contro la Juve (Repubblica)

Vengono escluse drasticamente violazioni da parte della Procura Figc. Al massimo può esserci qualche dubbio sul modus operandi di Chinè 

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(FILES) In this file photo taken on August 24, 2019 Juventus FC chairman, Andrea Agnelli reacts during the Italian Serie A football match Parma vs Juventus at the Ennio-Tardini stadium in Parma. - The entire board of directors at Juventus has resigned, including president Andrea Agnelli and vice president Pavel Nedved, the Italian Serie A club said in a statement on November 28, 2022. (Photo by Marco Bertorello / AFP)

La Juve ha ricevuto anche la seconda nota Covisoc, alla quale si faceva riferimento in quella che il Tar ha fatto già consegnare dalla Procura Figc ai legali di Cherubini e Paratici. Nella seconda nota, come già nella prima, il nome della Juventus non compare. Non c’è nulla, nei due documenti, che possa invalidare il processo sportivo che riguarda i conti della Juventus.

Repubblica scrive:

“La guerra delle “carte segrete”, con ogni probabilità, si chiude qui. A nemmeno 24 ore dalla richiesta, la Covisoc ha inoltrato la lettera del 31 marzo 2021, che precedeva quella di aprile, che secondo la difesa della Juventus avrebbero potuto rendere nullo l’intero processo plusvalenze per decorrenza dei termini, certificando come la conoscenza degli illeciti da parte del procuratore federale Chinè fosse antecedente alla data di apertura dell’indagine. La richiesta era arrivata dopo aver ricevuto la lettera tra Procura e Covisoc del 14 aprile 2021, la cosiddetta “carta segreta” su cui puntavano i legali, che però non aveva rivelato elementi utili alle difese”.

Dalla seconda nota, risalente al 31 marzo 2021, così come da quella successiva, già nelle mani dei legali Juve,

“non si evince però una conoscenza di violazioni specifiche, da parte della procura federale. Anzi, emergono elementi che la escludono drasticamente. Anche se forse la Covisoc aveva già una lista di operazioni sospette, come dichiara lo stesso presidente Boccardelli, in quella lettera è evidente come non venga condivisa con la procura federale”.

Il quotidiano lo scrive chiaramente: la seconda nota non può certo invalidare il procedimento contro la Juventus.

“Ma a dire che di fatto la procura federale non poteva conoscere quali fossero le violazioni e le operazioni irregolari è il finale stesso della lettera, in cui il presidente della Covisoc invita Chinè a “pianificare rapidamente un tavolo di lavoro comune al fine di condividere i termini delle analisi sinora condotte e di valutare l’adozione di opportune iniziative strategiche circa i menzionati fenomeni”. Tavolo di lavoro che si sarebbe poi tenuto il 7 aprile successivo, ma in via informale e senza che si sia provveduto a documentarlo con verbali o resoconti. In sostanza: nessun elemento di mistero da aggiungere alla storia. nessun complotto da svelare. Al limite, qualche dubbio sul modus operandi di Chinè. Ma che non vale di certo l’annullamento di un intero procedimento”.

 

 

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