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Nainggolan: «Mai alla Juventus, vincevano non solo per bravura. Erano agevolati»

Al Corsera: «Eravamo poveri, mia madre faceva le pulizie, mio padre ci ha lasciati che ero giovanissimo. Spalletti mi ha sempre detto le cose in faccia»

Nainggolan: «Mai alla Juventus, vincevano non solo per bravura. Erano agevolati»
As Frosinone 14/04/2019 - campionato di calcio serie A / Frosinone-Inter / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Radja Nainggolan

Radja Nainggolan ora alla Spal, intervistato dal Corriere della Sera (da Monica Scozzafava e Andrea Sereni).

«Sono un calciatore e prima ancora un uomo che ha scelto di essere felice. Ho nella testa e nell’anima le sofferenze che ho vissuto da ragazzo. Eravamo poveri, mia madre faceva le pulizie e mille lavori extra per sostenerci. Mio padre ci ha lasciati che ero giovanissimo. Mi sono sacrificato per diventare un calciatore, guadagnare e far vivere bene i miei cari che come me e con me hanno sofferto».

Si racconta che creavo problemi negli spogliatoi, ma da Piacenza, al Cagliari, alla Roma e all’Inter ho avuto buoni rapporti con tutti. Ci sono compagni che sento ancora oggi».

Spalletti?

«A Roma benissimo, all’Inter ho giocato poco ma comunque ho fatto 6 gol in 29 partite. Mi ha sempre detto le cose in faccia. L’ho sentito ultimamente, ci siamo presi in giro».

Mourinho?

«Un istintivo, come me. Mi piace. Le sue reazioni hanno sempre un motivo»

Disse: mai alla Juventus.

«Vero. Saranno pure stati i più forti, ma ho esperienze in campo contro di loro dove vincevano, e non solo per bravura. Erano agevolati. Con la Roma, nel 2014, perdemmo 3-2, con due rigori fuori area».

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