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Manovre stipendi Juve, per la Procura Figc i calciatori non hanno responsabilità (Gazzetta)

Per Chiné i responsabili degli accordi sugli stipendi sono la società e i suoi ex dirigenti e rischiano anche gli agenti, ma i calciatori sono salvi

Manovre stipendi Juve, per la Procura Figc i calciatori non hanno responsabilità (Gazzetta)

Manovre stipendi Juve, per la Procura Figc i calciatori non hanno responsabilità.

La Procura Figc ha chiuso le indagini sulle due manovre stipendi della Juventus. La Gazzetta dello Sport scrive che le conclusioni a cui è arrivato il procuratore Chiné portano ad attribuire responsabilità solo al club bianconero e ai suoi ex dirigenti, con un rischio anche per gli agenti dei calciatori, ma non per questi ultimi. I calciatori, insomma, sarebbero salvi. La Gazzetta scrive:

“La Juve e i suoi ex dirigenti potenziali incolpati. I procuratori dei giocatori coinvolti segnalati alla Commissione agenti sportivi federale. Salvi i calciatori. Il procuratore federale Giuseppe Chiné sta chiudendo l’inchiesta sulle «manovre stipendi» della Juve e nei prossimi giorni dovrà informare della chiusura delle indagini i potenziali incolpati. I quattro mesi di lavoro investigativo basato sulle carte inviate a più riprese dalla procura della repubblica di Torino si sono esauriti. E le conclusioni della procura andrebbero in una direzione chiara: la responsabilità del club e di chi lo dirigeva”.

In linea teorica, scrive ancora il quotidiano sportivo, i documenti relativi all’inchiesta avrebbero potuto portare a stabilire anche la responsabilità dei calciatori, con il rischio di «almeno un mese» di squalifica. Ma così non è. Chiné non ha ravvisato un livello tale di consapevolezza nel firmare gli accordi da portare ad una responsabilità per i calciatori che fanno ancora parte della Juve e di quelli che sono passati ad altre squadre. Sono invece da inserire tra i responsabili consapevoli i loro agenti.

“Tuttavia, nello scambio di mail fra i dirigenti della Juve di allora e gli agenti dei calciatori, la procura federale ha evidentemente ritenuto non sufficiente il livello di consapevolezza del comportamento tenuto dai giocatori e quindi la loro responsabilità diretta e acclarata nella violazione regolamentare. Al contrario della posizione degli agenti protagonisti della confusa trattativa sulle «rinunce»”.

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