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La vita ascetica di Osimhen a Napoli: “Esce poco, il giorno libero va a Londra o a Parigi”

Su Sportweek. Dona ai connazionali soldi e maglie del Napoli e porta da mangiare ai senzatetto 

La vita ascetica di Osimhen a Napoli: “Esce poco, il giorno libero va a Londra o a Parigi”
Db Reggio Emilia 17/02/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Una città in maschera” è il titolo del reportage di Sportweek a Napoli. Il settimanale della Gazzetta dello Sport racconta la giornata tipo di Victor Osimhen, attaccante nigeriano del Napoli. Dove abita, che ristorante frequenta più spesso, il suo barbiere. Il murale dedicato a lui in città.

Osimhen vive con la compagna Stephanie e la figlia Hailey in Viale Costa, sulla collina di Posillipo, in un luogo immerso nel silenzio e nel verde, con una spettacolare vista sul mare. Esce pochissimo.

“Casa e chiesa, si dice delle persone la cui giornata si limita al tragitto e alla permanenza, ufficio-abitazione. Victor ha fatto sua questa scelta ascetica, un po’ per scelta, molto per necessità”.

Per un calciatore del Napoli è ovviamente difficile passeggiare per strada senza essere travolto dall’affetto dei tifosi.

“Osimhen, riservato di suo (sul suo profilo Instagram non c’è una sola foto della compagna e della figlia), si tiene ben lontano dalla (pazza) folla. Al bar “Posillipo”, vicino casa sua, giurano di non averlo mai visto. Victor non porta la figlia a passeggio, figuriamoci il cane, un meticcio di grossa taglia trovato per strada e preso con sé. Una sera, aprendo il cancello della villa il cane è scappato. Il tempo di riacchiapparlo prima che finisse sotto un’auto, e Victor è rientrato in casa con un codazzo di una ventina di persone al seguito che gli chiedevano foto e autografi”.

Osimhen non frequenta spesso ristoranti, anche perché è molto attento all’alimentazione.

“Il mare lo guarda dal balcone, di puntate al ristorante manco a parlarne, e in ogni caso è molto attento alla dieta:
mangerebbe mozzarella di bufala tutti i giorni, ma sa che non è possibile. Il giorno libero lo trascorre a volte a Londra o a Parigi, dove può camminare quasi senza essere riconosciuto”. 

Le uniche, o quasi, puntate in città, racconta il settimanale, se le concede al quartiere Vasto, nella zona della Stazione Centrale. Perché qui risiede la maggior parte dei suoi connazionali e, in genere, degli africani. Cui spesso regala soldi.

“Victor viene qui soprattutto perché c’è il suo locale preferito, il ristorante Sharon in via Torino, del quale è proprietaria Erbor Patience, nigeriana, da 13 anni a Napoli. Proprio Erbor racconta:

«La prima volta che l’ho visto, ho esclamato: “Wow!”. Lui è venuto a prendere la cena un paio di volte, in altre occasioni ha mandato la moglie o qualche altra persona. Gli piace molto il riso giallo o rosso condito con l’egusi, un sugo a base di pesce e verdure. È simpatico, naturale. Ha invitato me, mio marito e nostro figlio Manuel, 11 anni, a vedere la partita con la Cremonese. Eravamo seduti in tribuna e lui ha fatto gol. È stata una grande emozione».

Sportweek continua:

“Ai fratelli di colore, Osimhen regala selfie e sorrisi, ma anche cibo, magliette e pantaloncini del Napoli, oltre che denaro, sotto forma di piccoli acquisti nei diversi negozi etnici sparsi nel quartiere”.

E c’è chi giura di averlo visto portare da mangiare ai senzatetto della Galleria Umberto I.

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