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Gp d’Arabia, la F1 viene accusata di essere uno specchietto per le allodole (Guardian)

Nel 2022, prima del Gp il governo saudita ha giustiziato 81 uomini. Il fratello di una delle vittime ha scritto una lettere a Domenicali: “Il silenzio è complicità”

Gp d’Arabia, la F1 viene accusata di essere uno specchietto per le allodole (Guardian)
Spielberg (Austria) 10/07/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Charles Leclerc-Max Verstappen ONLY ITALY

La F1 viene accusata ancora una volta di non prendere posizione contro le violazioni dei diritti umani. Un anno fa, prima del gran premio d’Arabia Saudita, il regime ha giustiziato 81 uomini che chiedevano riforme democratiche per il Paese. La vicenda viene richiamata dal Guardian a poche ore dal gran premio in questione. Il quotidiano inglese ha riportato la lettera del fratello di uno di quegli uomini giustiziati.

L’accusa che Yasser al-Khayyat ha rivolto alla F1 risale all’anno scorso. Domani inizia il weekend di F1 a Jeddah, in Arabia Saudita e Yasser ha scritto una lettera a Stefano Domenicali, amministratore delegato della Formula 1. Nella lettera Yasser spiega che l’unica colpa di suo fratello, ucciso dal regime saudita, fosse quella di aver protestato pacificamente contro il governo. Lo stesso governo che l’anno scorso ha sfruttato la presenza della F1 nel paese per evitare i riflettori sulle proteste.

Scrive Yasser al-Khayyat:

Usano lo spettacolo della F1 per distrarre l’opinione pubblica dall’omicidio di mio fratello e di centinaia di altri. Il gran premio che si svolge normalmente, senza nemmeno menzionare le atrocità appena commesse su quello stesso terreno, legittima questi crimini efferati. Il silenzio è complicità. È così che il regime riesce a farla franca con le sue atrocità e riesce reprime le richieste di riforme democratiche. Se vuoi (si rivolge a Domenicali, ndr) davvero che la Formula 1 sia un agente per il cambiamento, piuttosto che uno strumento per ‘sporcare’ gli abusi sauditi, per favore metti fine al silenzio della Formula 1“.

L’obiettivo di Yasser è quello di spingere la F1 a prendere posizioni rispetto ad alcune delicate questioni, soprattutto dopo le dichiarazioni di Domenicali che aveva sottolineato il potere di influenza della F1.

Il Guardian ricorda però che l’ong Human Rights Watch ha documentato “la brutale repressione contro i dissidenti pacifici in Arabia Saudita“. Il quotidiano ha anche ricordato gli eventi dell’anno scorso, quando a poche ore dal gran premio di Jeddah alcuni missili lanciati da ribelli yemeniti avevano colpito un impianto petrolifero poco distante dal circuito.

 

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