Su La Stampa. Una partita giocata per un tempo a cavallo della metà campo e sempre a trazione posteriore. Risultato severo per la Juventus.

Su La Stampa, Gigi Garanzini commenta Roma-Juventus 1-0. Una vittoria conquistata da Mourinho senza schierare nemmeno un attaccante. Una partita che ha provocato una notevole sonnolenza per l’assenza di emozioni per buona parte della sua durata.
“Il calcio è strano da sempre, Mourinho non certamente da oggi, ma si sa che alla fine contano i risultati e quello dell’Olimpico per la Juve è certamente severo. Di quelle partite che, a saperlo, sarebbe più saggio vedere a digiuno, perché l’eccesso di reciproca prudenza finisce per indurre all’abbiocco. Giocata per un tempo intero nei trenta-quaranta metri a cavallo della metà campo, e sempre a trazione posteriore: con un occhio di riguardo cioè all’altrui –teorica – ricerca della profondità assai più che alla propria”.
Un’unica differenza tra le due squadre, continua Garanzini: Allegri aveva schierato i suoi attaccanti, Mourinho no, li aveva lasciati in panchina. A dare una scossa è stato Mancini, che ha pure deciso il risultato.
Garanzini sull’espulsione di Kean:
“Ah, nel frattempo, era entrato anche Kean. Entrato e uscito nel giro forse di un minuto, per un calcione isterico come nemmeno in un torneo notturno dei bar”.