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Buffon: «Il Napoli è una vetrina per il calcio italiano. Sarei felice se arrivasse in finale di Champions»

Alla Bobo Tv: «Dagli anni di Roma, Spalletti ha fatto vedere che aveva qualcosa di diverso. Il Napoli fa paura. Con Sarri mi sento ancora».

Buffon: «Il Napoli è una vetrina per il calcio italiano. Sarei felice se arrivasse in finale di Champions»
Db Torino 02/03/2021 - campionato di calcio serie A / Juventus-Spezia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Buffon

L’ex portiere della Juventus, oggi al Parma, Gigi Buffon, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la puntata di Bobo Tv. Buffon ha raccontato di aver provato più volte a portare Antonio Cassano alla Juventus.

«Secondo me a Cassano una squadra come la Juve avrebbe fatto bene. Lo avrebbe migliorato e lo avrebbe reso un giocatore ancora più forte di quello che è stato. Secondo me sarebbe anche durato alla Juve, c’era grande stima e Cassano era comunque uno competitivo. Se avesse iniziato a fare buone partite magari anche contro grandi squadre avrebbe sicuramente capito che era il caso di stare zitto ogni tanto. Io ho provato a convincerlo varie volte».

Buffon ha parlato di Allegri:

«Non è uno che pratica o allena il catenaccio, ma dà ampia libertà di interpretazione ai giocatori. Sono loro che capiscono come muoversi. Lui da quel punto di vista si affida tanto al giocatore. È un modo di vedere il calcio, non so giusto o sbagliato. Un Neymar di turno vorrebbe avere un allenatore così».

Sulla Juventus di oggi:

«Ora ci sono difficoltà, ma la Juve sta reagendo da Juve. Vedo compattezza e unione, al di là che possa piacere o no come gioco. La penalizzazione e il cambio della dirigenza hanno permesso ai ragazzi di fare gruppo per sfidare l’ingiustizia».

Buffon ha parlato anche del Napoli.

«Dagli anni di Roma, Spalletti ha fatto vedere che aveva qualcosa di diverso. Poi, si dice che a un certo punto della stagione le sue squadre deragliano, ma io credo poco a queste voci. La verità, per quello che ho visto quest’anno, è che il Napoli rappresenta una vetrina unica per il calcio italiano. All’estero vedono una squadra che fa divertire, che gioca un calcio vero e secondo me fa paura. Champions? Secondo me è stato fortunato nel sorteggio, perché giocherà contro un’italiana. Dunque, tratterà la partita come se fosse una di campionato. Per me può arrivare in fondo e sarei felicissimo».

Su Sarri alla Juve:

«Io so cosa non ha funzionato! Purtroppo alcune volte per difendere le scelte bisogna inimicarsi qualcuno…. Secondo me il mister è stato quasi subito, per come si è proposto, lasciato alla mercé dei risultati. Io con lui mi sento ancora adesso, ho un bellissimo ricordo, ho cercato di dargli una mano nel mio piccolo. Qualcosina non ha funzionato, ma poteva funzionare».

Sulla sua esperienza al Psg:

«L’esperienza più bella della mia vita, venir via l’errore più grande della mia carriera. Ho rinunciato a 10 milioni. Volevano far giocare Areola, non riuscivo ad accettarlo. I miei figli ancora mi chiedono perché siamo andati via da Parigi. Lì mi sentivo un uomo libero, andavo ai musei, parlavo francese. E poi il livello che c’era lì al PSG non lo vedrò mai più. Il torello che vedi lì, ci rimani. Quello che gli mancava era l’attitudine della Juve. Avevo la sensazione di essere in una squadra fortissima, la partita contro il Manchester il più grosso rimpianto della mia vita. Tra l’altro ho capito quanto é forte Verratti, prima non capivo cosa avesse di così speciale».

Quando si ritirerà Buffon?

«Mi piacerebbe smettere al massimo dopo la prossima stagione, non di più. Sono un competitivo, non voglio essere considerato un numero 2. Sono un insoddisfatto perenne, vado sempre al campo per migliorarmi».

Sul suo passato:

«Ero pazzerello, volevo andare al centro dell’attenzione. Ma c’era la voglia di essere speciale facendo cose virtuose, poi l’ho canalizzata solo lavorando. Sentivo le critiche che facevo nascere, ci ragionavo e non mi piaceva quello che ero. Non ero quello che sono veramente».

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