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«A Francoforte una lezione di tifo, a Napoli lo sciopero degli ultras»

Il Maradona mortorio è ormai un problema, nascono comitati per provare a sostenere il Napoli. “Rivogliamo il nostro stadio” lancia una petizione

«A Francoforte una lezione di tifo, a Napoli lo sciopero degli ultras»
Napoli 15/05/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Genoa / foto Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Il comitato “Rivogliamo il nostro stadio” lancia una petizione per riavere allo stadio Maradona il tifo vero, quello dei tempi andati. A Francoforte, scrive in un comunicato, abbiamo avuto una lezione di tifo, con 90 minuti di cori a supporto della squadra. Al Maradona, invece, gli ultras fanno lo sciopero del tifo.

“Torniamo da Francoforte, dove abbiamo ricevuto una vera e propria lezione di tifo! 90 minuti incessanti di incitamento, cori bellissimi che coinvolgevano tutto lo stadio! Luci, colori, centinaia di bandiere: una organizzazione perfetta. Mentre noi, molte migliaia di napoletani, eravamo in silenzio, per l’ennesimo assurdo sciopero del tifo (il tifo organizzato del Napoli protesta nel modo peggiore: smettendo di incoraggiare la propria squadra!?). Napoli è, da sempre, uno degli stati più belli e caldi d’Europa. Però, negli ultimi anni, lo stadio è stato sempre meno colorato e sempre meno efficace nel Tifo. Poche bandiere, zero coreografie, poca organizzazione del tifo. Le cause sono note. Tra queste anche l’incomunicabilità tra la società ed il tifo organizzato. Questo ha reso totalmente impossibile qualunque collaborazione tra i tifosi e la società anche solo per fare coreografie. Lo stadio Maradona ha il “regolamento d’uso” più assurdamente rigido d’Italia. Gli inflessibili Stuart sequestrano le stampelle a tifosi infortunati (con certificato medico), spesso sequestrano le aste delle bandiere e non fanno entrare i tamburi e megafoni. Siamo l’unico stadio d’Italia dove non sono assolutamente tollerati fumogeni e bengala che sono presenti praticamente ovunque in Italia e in Europa. Ricordiamo anche alcune caratteristiche del nostro tifo, essendo l’unica grande città d’Europa con una sola squadra e due grandi curve che tifano. Non abbiamo un derby, che costringe le tifoserie a sfidarsi sulle coreografie e la presenza della pista rende più difficile propagare un coro a tutto lo stadio”.

Ma tutti insieme, scrive il comitato, possiamo cambiare le cose e far tornare il colore del tifo al Maradona.

“Tutti insieme, però, possiamo voltare pagina e far tornare il nostro stadio, il Maradona, il più bello e colorato, uno spettacolo nello spettacolo. E quest’anno, con l’entusiasmo di questo Napoli straordinario, è arrivato il momento di riavviare la collaborazione tra la squadra ed i tifosi”.

Ed elencano quattro cose da fare, “che noi tifosi possiamo fare da soli, anche se sarebbe meglio farle con la società e le autorità”. La prima è la “marea azzurra”.

Lo stadio deve diventare una marea azzurra. La curva B ha finalmente ricominciato a colorarsi. I distinti anche. Dovremmo tutti andare allo stadio maglietta, una sciarpa, o una bandiera. Nessuno deve entrare senza un poco di azzurro. Basta poco e cambia completamente il colpo d’occhio. La curva A dovrebbe smettere il suo sciopero: priva di bandiere (come nelle ultime partite) non si può vedere!”.

La seconda è l’organizzazione del tifo.

“Per avere cori potenti, che coinvolgono tutto lo stadio, serve organizzazione. Prendiamo l’abitudine di avere una sequenza nel tifo, bastano pochi punti fermi per fare partecipare tutto lo stadio (come il famoso grido “Champions!”). All’ingresso un coro tutti insieme, quando si segna un altro. Al decimo Minuto un ricordo di Diego (il più semplice “Ole ole Diego Diego…” ad Esempio). Al 87’ “Abbiamo in sogno nel cuore” e così via. Per tutto il resto del tempo, come al solito, liberi. Ma pochi punti fermi fanno la differenza. Basta poco per fare tornare il nostro tifo ad essere il più bello di tutti. Ma serve organizzazione e non anarchia”.

Terzo: “i distinti terza curva”.

“Sta già succedendo, ma i distinti possono diventare una vera e propria terza curva. Può essere il collante per fare diventare i cori di una curva quello di tutto lo stadio. I distinti si stanno già organizzando. Con un paio di tamburi e qualche megafono o vari gruppi sono in grado di dare il proprio contributo”.

Infine, le coreografie.

“Ci vuole organizzazione, coordinamento e un poco di soldi. Se la società è convinta che gli innocenti fumogeni siamo una problema (in nessuno stadio si fanno multe per i fumogeni se non vengono lanciati in campo) la società stessa può organizzare qualche coreografia. Anche mega bandiere e coriandoli (come si fa in Argentina) sono bellissimi. Oppure usare i cartoncini, che se usati bene fanno coreografie bellissime che costano poco”.

Il comunicato si conclude così:

“È arrivato il momento di mobilitarci. Rilancia questo appello e facciamo un incontro con tutte le componenti del Tifo napoletano. Si può fare tutti insieme, possibilmente con il supporto della SSCN. Firmato: Comitato Rivogliamo il Nostro stadio”.

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