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Sacchi: «Il Milan non è più una squadra. L’Inter ha giocato contro uno sparring partner»

Alla Gazzetta: «Passando alla difesa a cinque Pioli ha creato confusione e cancellato gli ultimi anni di lavoro. È stata annullata qualsiasi idea di gioco».

Sacchi: «Il Milan non è più una squadra. L’Inter ha giocato contro uno sparring partner»
Db Cesena 07/06/2022 - Uefa Nations League / Italia-Ungheria / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi

La Gazzetta dello Sport intervista Arrigo Sacchi dopo il derby di Milano tra Inter e Milan. La sentenza di Sacchi è
inappellabile:

«Il Milan non è più una squadra, soprattutto quello del primo tempo. L’Inter non ha giocato contro un avversario, ma contro uno sparring partner».

Sacchi continua:

«Il Milan ha corso soltanto dietro agli avversari ed è sempre arrivato in ritardo. Mai un accenno di pressing, mai un anticipo, marcature sempre blande».

Sotto accusa è soprattutto il cambio modulo di Stefano Pioli.

«Passare alla difesa a cinque ha creato confusione e cancellato gli ultimi anni di lavoro. Questa è la mia idea. È stata inoltre annullata qualsiasi idea di gioco. Quanti tiri in porta ha fatto il Milan nel primo tempo? Zero. È stato un monologo dell’Inter che non ha faticato più di tanto e ha chiuso il primo tempo dominando il campo».

Sacchi continua su Pioli.

«Pioli ha fatto un grandissimo lavoro, questo non va mai dimenticato. Però nel derby, bisogna essere onesti, con le sue scelte ha cancellato tutto quel lavoro. A mio avviso è un errore cambiare idee e sistema di gioco. È vero che
Hernandez e Giroud sono strizzati come limoni, dopo l’avventura al Mondiale, ma questo non significa che si debba modificare il modulo».

E conclude:

«Sa qual è il vero problema? L’allenatore dev’essere il primo convinto delle proprie idee e ha il dovere di trasmetterle ai giocatori. Se cambia modulo è come se dicesse: mi sono sbagliato. Così non va bene. Il compito di un tecnico è quello di convincere i suoi ragazzi, deve entrare nelle loro teste e martellarli fino a che non fanno quello che lui desidera».

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