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Pioli non sa più dove sbattere la testa, affidarsi a Ibra è la mossa della disperazione (Libero)

Lo svedese non potrà sempre risolvere tutti i problemi di un club che ha fatto troppo poco per spostare gli equilibri di un gennaio disastroso

Pioli non sa più dove sbattere la testa, affidarsi a Ibra è la mossa della disperazione (Libero)
Db Napoli 06/03/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Stefano Pioli-Zlatan Ibrahimovic

Ieri l’allenatore del Milan, Stefano Pioli, in conferenza stampa, ha annunciato il ritorno di Zlatan Ibrahimovic tra i convocati per la partita di campionato contro il Torino. E’ la prima volta in stagione, per Ibra. Lo stesso Pioli ha chiarito che Ibra non ha autonomia di gioco, ma gli servirà come spinta motivazionale per il gruppo. Pioli ha dichiarato:

«L’autonomia di Zlatan è quasi nulla. Certo, il suo ruolo è sempre stato quello del grande motivatore e grande giocatore, mi auguro possa fare entrambe le cose, sarà con noi e questa è una situazione molto importante. Magari fra un mese ci darà quella continuità che però adesso è un azzardo».

Avere Zlatan a disposizione nello spogliatoio, scrive Libero,

“può offrire al tecnico quell’aiuto per risollevare il morale di un gruppo depresso, dopo la tremenda striscia di risultati messa in fila nell’ultimo mese: sette partite consecutive senza vittorie, con quattro sconfitte di fila (compresi ben due derby) e la bellezza di 15 gol subiti nelle ultime cinque gare tra tutte le competizioni”.

Ma la convocazione di Ibra può anche essere vista come una mossa della disperazione da parte di Pioli.

“Certo, l’affidarsi – per l’ennesima volta – a Ibrahimovic può anche essere considerata la mossa della disperazione per un allenatore, Pioli, che non sa più dove sbattere la testa e che, per uscire da una crisi che rischia di prendere una piega irreversibile, ripone tutte le sue speranze su un giocatore ormai sul viale del tramonto. Il quale, però, non potrà sempre risolvere tutti i problemi di un club che sembra aver fatto troppo poco per spostare gli equilibri di un gennaio che definire disastroso sarebbe fargli un complimento. D’altronde serviva un portiere per risolvere la grana Mike Maignan (fuori da settembre, non rientrerà prima di marzo; anche questa volta trai pali ci sarà Ciprian Tatarusanu) e non è arrivato, serviva un esterno di destra per risolvere i problemi sulla linea della trequarti rossonera e non è arrivato (l’obiettivo Nicolò Zaniolo è finito al Galatasaray)”.

 

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