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I giocatori del Valencia rifiutano l’autografo a un bambino (Video)

Polemica sui social. Si sente il padre incitare: «Domani vinciamo», nella speranza che qualcuno si fermi a firmare l’autografo al figlio

I giocatori del Valencia rifiutano l’autografo a un bambino (Video)
Db Milano 19/02/2020 - Champions League / Atalanta-Valencia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jose' Gaya'

Che il Valencia stia passando il periodo più buio della sua storia recente non c’è nessun dubbio. Dopo la separazione “consensuale” con Rino Gattuso, la squadra prosegue nel periodo negativo e la retrocessione è molto più che un timore.

È arrivata la quarta sconfitta di fila, la terza in campionato dopo quella contro l’Athletic Bilbao in Copa del Rey e la seconda sotto il nuovo allenatore Voro.

Ma al di là dei risultati, il Valencia delude anche i propri tifosi fuori dal campo. Sui social è presto diventato virale un video nel quale i giocatori del Valencia escono uno ad uno dal bus e si avviano verso l’impianto sportivo prima del match contro il Girona (poi persa).

Nel percorso li attendono un padre con il figlio desideroso di un autografo di uno dei giocatori della sua squadra del cuore.

Niente da fare. Tutti ignorano il piccolo. Si sente il solo il padre: «Domani vinciamo», mentre tende la penna sperando che uno dei calciatori la prenda e si inginocchi davanti al piccolo tifoso.

Un autogol clamoroso, quello del Valencia, impantanato in un caos che coinvolge, squadra e dirigenza. La delusione del piccolo fa il paio con le dure critiche di Marca dopo la sconfitta contro il Girona:

Una deriva autodistruttiva che viene acuita da una rosa inesperta che vive nella morsa del panico della retrocessione. È l’ottava volta che Voro assume il comando, ma non ha mai dovuto farlo con un gruppo così mansueto. Questa volta non ci sono Villas, Parejos o Albeldas. L’ incapacità di Peter Lim e dei suoi scagnozzi è arrivata ai massimi livelli, creando un blocco che si basa su un mix di prestiti e imberbi che non sopportano di lottare per non retrocedere.”

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