ilNapolista

Sampdoria-Napoli 0-2, pagelle / Viva Spalletti incazzoso alla Carmelo Bene, basta buonismi

Quello tutto amore per la città, fiorellini e diplomazia non ci piace. E forse porta pure un po’ sfiga. Elmas ha fame. Ndombele ha qualcosa di Nietschze

Sampdoria-Napoli 0-2, pagelle / Viva Spalletti incazzoso alla Carmelo Bene, basta buonismi

Le pagelle di Sampdoria-Napoli a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.

MERET. Al 13’ o giù di lì, il giovane Meret si oppone con atavico ardore ciceroniano al tiraccio di Verre (e pazienza, Ilaria, per chi non conosce i classici antichi, lo spazio è tiranno) e la sua partita finisce lì. Per lui solo pioggia e attesa trepidante della fine – 6,5

Avrebbe potuto addormentarsi e perdere la reattività, invece è stato attento nelle uniche due o tre occasioni in cui doveva. E’ un buon segno, dal punto di vista della tenuta psicologica – 6,5

DI LORENZO. L’incipit è tragicamente fantozziano – chiedere al citato Verre – e dopo i balbettii meneghini il fatto rischiava di farsi troppo serio. Invece l’Euroappuntato promosso capitano si rimette in carreggiata con una prestazione più che decente – 6

Inizia malissimo: molle nelle gambe, perde pericolosamente palla. Poi si sveglia. Un po’ tutti, in realtà, si sono svegliati dopo il gol di Osimhen. Il che lascia pensare che non si sia trattato solo di un problema di condizione fisica, ma anche di tenuta psicologica – 6

KIM. Ohibò, l’olandese Lammers gli fa qualcosa più del solletico, ma il pugnace monaco coreano resiste e se la cava al solito. Indi non rientra dallo spogliatoio per i muscoli induriti. C’è la Giuve e lo Sciamano vuole custodirlo intonso e guerriero – 6,5

Preciso, attento, pratico come sempre nel non badare ai fronzoli quando c’è da spazzare. Kim è l’emblema della concretezza. Speriamo che la precauzione basti a restituircelo al top venerdì e sempre – 7

RRAHMANI dal 45’. Marassi non è San Siro e Amir torna finalmente in sé. Non che ci sia molto da fare con la Samp, però vigila e imposta – 6

Gli servivano minuti e quelli in cui la Samp faticava ad arrivare dalle nostre parti erano sicuramente i minuti migliori da concedergli – 6

JUAN JESUS. Oggi la Chiesa celebra il battesimo di Giovanni a Gesù e Giovanni Gesù è in campo sin dal primo minuto. Difendere è il suo lavoro ma stasera dà una decisa mano anche in fase offensiva – 6,5

Ogni volta che Spalletti lo chiama in causa lui risponde presente. Un bell’esempio di professionalità – 6,5

MARIO RUI. Se non il re, il folletto lusitano è il principe dell’assistenza in questo campionato. La pelota per Victor Victoria è il servizio vincente numero sei. Bentrovato Marittiello – 7

Olivera avrà anche una classe e uno stile diversi, ma Mario ha i contro-accessori necessari quando il gioco si fa duro e quando c’è da superare una crisi. E poi i suoi cross, Fabrizio… è tornato e ne ha sfoderato di nuovo uno perfetto – 8

ANGUISSA. Gli inopinati scempi commessi a Milano vengono ripuliti nella piscina di Marassi e Zambo fa il consueto dominatore della terra di mezzo, perdipiù lucrando il rigorino concesso dal Bell’Abissino (i rigori al Napule sono ineccepibili a prescindere) – 7

Qui mi trovi in disaccordo. A parte il rigorino (che non era rigorino perché non c’era, quindi ci avrebbe pure danneggiati, se Politano non lo avesse sbagliato), di Anguissa ho nella mente due episodi: quando all’ottavo circa ha spedito la palla in tribuna e quando, non ho annotato a quale minuto, è riuscito a prendere giallo in un’azione in cui il Napoli stava attaccanto: ha perso palla e ha commesso fallo – 5,5

NDOMBELE dal 65’. Più lo vedo giocare, Ilaria, e più noto in lui qualcosa di nicciano. Ndombele è dotato di una volontà di potenza in grado di creare l’attimo decisivo e allo stesso tempo di negare se stessa. Il risultato empirico è che non sai mai che succede quando prende palla – 6,5

E non è bellissimo, Fabrizio? – 6,5

LOBOTKA. Robotka, finalmente. Impartisce lezioni dalla sua doppia cattedra di educazione tecnica ed educazione artistica. L’anno nuovo è arrivato – 7

Ha ripreso colorito dopo la brutta partita contro l’Inter – 7

ELMAS. Il Macedone del Nord ha una fame che gli esce dagli occhi. Si sdoppia, fatica, corre e alla fine ha in premio un rigore che batte in modo perfetto. Aggiungo che come supplente di Piotr Zeta è stato efficace assai – 7

Uno dei più in forma del Napoli, se non quello che sta meglio. Ed è di una simpatia che solo quella basterebbe per il voto. E poi, per la miseria, così si tira un rigore: alto, forte, all’incrocio. E meno male che era il suo primo – 7

RASPADORI dall’87’. Verrà il momento di Giacomino il Paziente. Lo aspettiamo trepidanti – senza voto

Sarei stata curiosa di vederlo un po’ di più in campo, ieri: secondo me era la partita perfetta per lui – senza voto

POLITANO. Persino lo Sciamano in panca si sarebbe sorpreso della scelta (di chi?) di far battere a lui il primo rigore (ma su questo tornerò successivamente alla voce Spalletti). Fatto sta che Na-Politano sbaglia e da quel momento comincia un’altra partita per lui. In meglio, soprattutto da suggeritore di Kvara – 6,5

Su Politano ha detto tutto il direttore: se avesse segnato quel rigorechenoncera la bellissima storia del Napoli sarebbe finita. La squadra sarebbe implosa, la città pure, probabilmente sarebbe arrivata la fine del mondo, con la signora con la falce nera tra le mani a prenderci tutti. Sarebbe stata un’ecatombe, un disastro, una guerra civile, le cavallette avrebbero pasteggiato con i nostri occhi, mentre i corvi, con le sciarpe del Milan, dell’Inter o della Juve messe loro indosso dagli #A16 al completo, si sarebbero sfamati con le nostre viscere, opportunamente cavate dai nostri miseri corpi. Non so se ho reso l’idea, Fabrizio. Detto questo, non capisco in base a quale presunzione Politano abbia scelto di calciare un rigore che il suo allenatore aveva già indicato chi dovesse calciare. L’ombra del vecchio Napoli è tornata ad impossessarsi di Matteo, che sembrava potesse salvarsi, Spalletti dovrebbe farlo camminare sui tizzoni ardenti per redimersi – 5,5  

ZIELINSKI dal 62’. Una mezz’ora di trotto ma senza colpi a effetto – 6

Se non entrava era praticamente lo stesso – 5

OSIMHEN. Quando ancora deve scoccare il 20’, su Marassi sembra essersi addensata un congiunzione emotiva-astrale contro il Napule: l’emozione per Vialli e Mihajlovic, il rigore sbagliato da Na-Politano, il fantasma bianconero che aleggia come ai vecchi tempi. Tocca allora a Victor Victoria fare l’Esorcista modello Milingo e diradare la maligna nebbia sulla squadra con una folgore del suo repertorio. Indi il rosso a Rincon vale come un gol. Lunga vita a Osimhen – 7,5

Ha iniziato la partita in difesa, come per prendere per mano la squadra e portarla fuori dalle tenebre. Un vero leader si vede da questo. Lui, finalmente, lo è diventato. Imprescindibile in ogni fase di gioco, il suo gol ci tira fuori da sabbie mobili alle quali sarebbe stato veramente difficile sopravvivere – 8

KVARATSKHELIA. Silenzio, per favore. Proteggiamolo con tante coccole, anziché rompergli gli zebedei con analisi freudiane (magari qualcuno scriverà che quello spreco al 21’, magnificamente servito da Na-Politano, è da far risalire a un preciso trauma dell’infanzia). Il Che Kvara va sostenuto incondizionatamente. E’ il nostro tesoro, il nostro Frodo – 6

Spero che Osimhen e Mario Rui prendano da parte questo ragazzo e gli parlino un po’. Per il resto, deve rimanere in campo fino alla morte: si sbloccherà – 5,5

LOZANO dal 62’. Da quando è tornato dal Qatar ho l’impressione che non riesca a trovare la sua dimensione abituale – 6

L’ho visto talmente poco che mi è impossibile dargli un voto. O forse dovrei dargliene uno proprio perché si è fatto vedere poco… – senza voto

SPALLETTI. Il duetto a Dazn sull’organizzazione dei rigori è un pezzo di teatro alla Carmelo Bene, con tanto di occhi demoniaci. Meraviglioso. A me, Ilaria, ha fatto venire in mente una vecchia barzelletta a luci rosse proprio sul tema dell’organizzazione durante un’orgia e che ovviamente non si può raccontare. Ricapitoliamo: il primo rigore spettava a Kvara e l’ha battuto Politano, il secondo a Osimhen e sul dischetto è andato Elmas. Tutto perfettamente organizzato. Detto questo, sia lode a Spalletti per aver tenuto lontano l’abisso (con l’iniziale minuscola) dopo i noti fatti di Milano. Spero solo che non si arrivi a venerdì tredici con un nuovo sovraccarico di tensioni e tante cose dannosamente inutili. C’è la Juve? Sticazzi! – 4 (per l’organizzazione sui rigori) e 7 (per tutto il resto)

Finalmente è tornato lo Spalletti incazzoso. Quello tutto amore per la città, fiorellini e diplomazia non mi piace. E forse porta pure un po’ sfiga – 7

ABISSO. Mi rifiuto di partecipare al suo linciaggio. Anzi – 6,5

Ma puveriello, Fabrizio: se Politano non avesse sbagliato quel rigore pure lui sarebbe stato linciato! 

ilnapolista © riproduzione riservata