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Moggi: «Le mie plusvalenze erano vere, prendevo Zidane a 5 miliardi e lo rivendevo a 150»

Su AffariItaliani: «Alla Juventus manca la squadra. Non è competitiva e non ha gioco. Nella chiavetta data ad Agnelli ci sono dati oggettivi»

Moggi: «Le mie plusvalenze erano vere, prendevo Zidane a 5 miliardi e lo rivendevo a 150»
An Milano 03/06/2014 - conferenza stampa di presentazione libro 'Il pallone lo porto io' / foto Andrea Ninni/Image nella foto: Luciano Moggi

A 24 ore dall’insediamento del nuovo Cda della Juventus, torna a parlare Luciano Moggi, ex dirigente sportivo proprio della società bianconera, controverso personaggio di Calciopoli.

Su AffariItaliani.it ha commentato il cambio al vertice della Vecchia Signora:

«Questo nuovo CdA avrà certamente il compito di rimettere a punto il bilancio societario, con dei metodi diversi. Non a caso, i nuovi membri sono tutti tecnici amministrativi. La Juventus ha un deficit abbastanza rilevante e quindi bisogna intervenire su questo. Il caso plusvalenze? Io le ho sempre fatte, ma vere! Ad esempio prendendo Zidane a 5 miliardi e rivendendolo a 150, oppure acquistando Inzaghi a 15 e cedendolo a 80. Di queste plusvalenze mi intendo piuttosto bene, di quelle fittizie, senza scambi di soldi, invece no».

Una battuta sulle plusvalenze fatte da lui, ritenute dallo stesso, reali rispetto a quelle fittizie dove si scambiano giocatori dal dubbio valore di mercato. Fa l’esempio di Zidane e di Inzaghi per supportare la sua tesi. Ma a chi quell’epoca del calcio italiano l’ha vissuta, le parole di Moggi suonano quantomeno beffarde.

L’ex dirigente ha poi continuato sull’ipotesi di penalizzazione del club bianconero:

«Io ho fatto quell’ipotesi (due punti di penalizzazione, ndr), unitamente a quella di una multa che sicuramente arriverà dalla Consob, ma lasciando fuori l’aspetto della giustizia ordinaria. Su quello non sono in grado di fare previsioni, non essendo un giudice. Pensi che non faccio nemmeno pronostici sulle partite di calcio!»

Infine un passaggio sulla rosa della Juventus:

«Cosa manca alla JuventusLa squadra! La Juventus di oggi non è competitiva. A Cremona ha fatto un’enorme fatica contro una squadra che non ha mai vinto in campionato, ma che ha preso due pali e si è vista annullare due gol. E per vincere c’è voluta una punizione di Milik, a tempo scaduto. Ma anche la partita contro l’Udinese, vinta all’86°, è stata indicativa: la Juventus non ha gioco». 

E, dulcis in fundo, su Calciopoli:

«Ha ragione il ministro Nordio quando dice che le intercettazioni vanno fatte per scoprire i reati, non per spiare le persone. Nel processo sportivo non si è riusciti a dimostrare l’alterazione di alcuna partita. In quello ordinario invece si è parlato di “reato a consumazione anticipata”, una tesi del pm che tuttavia non si è potuta provare, anche perché gli arbitri sono stati tutti assolti. Nella chiavetta data ad Agnelli non ci sono invenzioni, ma dati oggettivi».

 

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