Moggi: «Ferlaino è stato il miglior presidente che ho avuto»
A Crc Radio: «Era abile a scovare i giocatori. Quando c'era Maradona si respirava un aria diversa, ora i napoletani sono diventati più cauti»

An Milano 03/06/2014 - conferenza stampa di presentazione libro 'Il pallone lo porto io' / foto Andrea Ninni/Image nella foto: Luciano Moggi
Luciano Moggi è intervenuto a Crc Radio parlando dalla sfida di domani tra Napoli e Juventus al Maradona, valida per la diciottesima di Serie A. L’ex dirigente dei due club inizia facendo una previsione sulla partita:
«Spero di vedere una bella partita e che il Napoli possa fare un gran campionato e vincerlo. E’ una squadra che se lo merita. Ha iniziato bene e ha intimorito gli avversari. Contro l’Inter c’è stata una battuta di arresto, ma ha combattuto e si è ripreso immediatamente contro la Sampdoria – aggiungendo – «Il Napoli c’è e domani affronterà la Juve che più che fare gioco si preoccuperà di non prendere gol. La Juve è stata anche fortunata: contro la Cremonese ad esempio l’avversario ha colpito 2 pali e gli è stato annullato un gol»
Sulla possibilità che il Napoli vinca lo scudetto
«Quando c’era Maradona c’erano delle emozioni diverse in città, adesso invece anche i napoletani sono più cauti: sono diventati professionisti del mestiere e guardano partita dopo partita» – commenta Moggi, continuando – «Dopo i tanti tentativi fatti e qualcuno poteva anche riuscire, adesso non ha problemi e può arrivare fino in fondo. Se dovesse superare anche l’ostacolo Juventus, considerando che le milanesi lasciano a desiderare, credo che si metta un passo ancora avanti alle alte».
Sulla situazione della Juventus
«I giocatori vanno in campo per vincere con o senza Agnelli per cui non credo sia questo il problema. Questa situazione andrà avanti fino a fine campionato, ma può anzi essere da stimolo per la squadra perché le dicerie sulla società possono caricare la squadra».
Il pensiero in chiusura su Ferlaino
«Ferlaino è stato il presidente migliore che ho avuto. Ho lavorato con tanti presidenti, ma con Ferlaino mi sono trovato benissimo, più di ogni altro. Lui non solo faceva il presidente, ma aiutava i dirigenti ed era abile anche nello scovare i giocatori».