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In Spagna vertice straordinario antiviolenza per affrontare il caso Vinicius 

La condanna delle istituzioni per la bambola del brasiliano appena a un ponte. Tebas: «Vi troveremo e finirete in carcere».

In Spagna vertice straordinario antiviolenza per affrontare il caso Vinicius 
Helsinki (Finlandia) 10/08/2022 - Supercoppa Europea / Real Madrid-Eintracht Francoforte / foto Imago/Image Sport nella foto: Vinicius Junior ONLY ITALY

Oggi i tifosi dell’Atletico Madrid hanno appeso una bambola di Vinicius, impiccata, ad un ponte. Un gesto che ha scatenato, ovviamente, ampie polemiche in Spagna e la dura condanna di Real Madrid, Atletico e delle altre istituzioni calcistiche. Secondo quanto scrive As, ci sarà un vertice straordinario antiviolenza per discutere il caso Vinicius, lunedì prossimo

Il Consiglio Superiore dello Sport porterà questi atti violenti davanti alla Commissione Antiviolenza. Vista la gravità dei fatti e il crescente numero di casi che comportano atteggiamenti di odio e razzismo, lunedì prossimo, 30 gennaio, alle ore 10, presso la sede della Procura Generale dello Stato, si riunirà in via straordinaria la Commissione Antiviolenza.

La stessa Commissione, in una nota, spiega:

«In quell’incontro si discuterà degli spregevoli episodi di violenza che continuano a verificarsi nell’ambiente sportivo e sociale e che l’Antiviolenza condanna fermamente. L’antiviolenza esorta gli enti sportivi e i tifosi a rispettare l’integrità, la dignità e i valori che lo sport rappresenta».

As riporta le dichiarazioni di condanna del gesto contro Vinicius che provengono da istituzioni sportive e calcistiche, ma non solo.

La Federcalcio spagnola:

«La Federcalcio spagnola si rammarica e condanna fermamente l’atto intollerabile compiuto prima del duello di Copa del Rey tra Real Madrid e Atlético de Madrid questo giovedì. Inoltre vuole mandare un messaggio di sostegno a Vinicio, minacciato in modo deplorevole. Questo tipo di manifestazioni, cariche di odio, incoraggiano solo la violenza e non hanno posto nel nostro sport. Il calcio va vissuto con passione, ma sempre nel rispetto dei giocatori, dell’avversario e dei tifosi. È inaccettabile che si compia questo tipo di vandalismo che non aiuta affatto al buon andamento di una festa bella come può essere il derby di Madrid».

LaLiga:

«LaLiga condanna fermamente gli atti di odio e intimidazione contro Vinicius Jr. L’intolleranza e la violenza non hanno posto nel nostro sport. Da LaLiga, come nelle precedenti occasioni, l’indagine sui fatti sarà sollecitata dalle forze e dagli organi di sicurezza dello Stato, alla ricerca della condanna dei responsabili e alla richiesta delle più severe sanzioni penali». 

Anche Javier Tebas, presidente de LaLiga, ha fatto riferimento su Twitter all’aggressione razzista subita da Vinicius:

«Un messaggio a chi si rifugia di notte per commettere crimini d’odio, vi troveremo, otterremo condanne, così che finiate in carcere, è lì che dovresti essere. Già abbastanza!!!».

Il sindacato dei calciatori Afe:

«In Afe condanniamo sempre qualsiasi atto che inciti alla violenza. Negli ultimi mesi si è registrato un aumento di casi preoccupanti, come quello che oggi ha avuto come vittima il nostro collega Vinicio. Condanniamo questo episodio inammissibile, che costituisce un crimine d’odio. Afe è già in contatto con diverse istituzioni e si presenterà come una procura privata in ogni caso che si aprirà su questo fatto intollerabile».

La federazione brasiliana:

«La Cbf ripudia con veemenza gli atti razzisti subiti ancora una volta da Vinicius. L’intolleranza e la discriminazione non fanno parte dello sport e devono essere eliminate dalla società. Auspichiamo che i responsabili siano individuati e puniti a norma di legge. Che tu possa continuare sempre a ballare, contrattare e, soprattutto, con quel sorriso stampato in faccia, Vini! Siamo con te».

Amnesty International:

«Oggi è Vinicius, prima era la Williams, Eto’o… Non possiamo voltarci dall’altra parte. Il razzismo allontana il calcio dai valori che cerca di promuovere: rispetto, uguaglianza e tolleranza. RFEF, LaLiga, CSD e club devono agire in modo che situazioni come queste non si verifichino».

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