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I gesti fascisti di Lovren al Mondiale mettono in imbarazzo il Lione (suo nuovo club)

Nei video pubblicati sui social, si vede il nuovo acquisto del club francese intonare il grido di battaglia “Za dom spremi” (“Pronto per la patria”).

I gesti fascisti di Lovren al Mondiale mettono in imbarazzo il Lione (suo nuovo club)
Doha (Qatar) 01/12/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Croazia-Belgio / foto Imago/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku ONLY ITALY

Il difensore centrale croato Dejan Lovren è stato appena acquistato dal Lione, ma il suo trasferimento ha destato l’ira dei tifosi. Lovren si è reso partecipe, durante la Coppa del Mondo, di gesti e parole riconducibili al fascismo.

Laurent Blanc, allenatore del Lione ha dichiarato:

«Ci sono così tante cose che sono scioccanti al momento e possiamo capirlo. Ma qui siamo in una conferenza stampa sportiva. Lovren è un buon acquisto. Preferisco valutare lo sportivo. Ho visto un uomo molto rispettoso verso la sua famiglia, i suoi figli, sua moglie».

Si apprende dall’Equipe:

“Nessuno all’interno dell’OL ha condannato ufficialmente il gesto di Lovren quando intonò una canzone di Marko Perkovic Thompson, un veterano della Guerra d’Indipendenza , alcuni testi dei quali celebrano i crimini degli Ustasci, i collaboratori croati della Germania nazista. Una “canzone nazionalista per la liberazione del suo paese”, semplicemente considerata bianca”.

Nei video pubblicati sui social network, il nuovo acquisto del Lione è ritratto con diversi suoi compagni di squadra, tra cui Marcelo Brozovic, durante le celebrazioni dopo la Coppa del Mondo: intonano il grido di battaglia “Za dom spremi” (“Pronto per la patria”), mimando una pistola in mano, un gesto assimilato a un saluto fascista, proibito dalla legge.

La stessa cosa accadde a Simunic nel 2013. Ne scrive così L’Equipe:

“Lo stesso che aveva valso a Josip Simunic una sospensione di 10 partite nel 2013 dalla FIFA, dopo che la Croazia si era qualificata per la Coppa del Mondo 2014, che non era stato in grado di giocare”.

Il quotidiano francese continua riportando le dichiarazioni di quando Lovren era allo Zenit, in Russia, e si disse contrario all’esclusione della nazione ai Mondiali in seguito alla guerra in Ucraina:

“L’ex capitano dello Zenit si era già scandalizzato sostenendo di essere” arrabbiato perché la Russia non è ai Mondiali”, ritenendo che nonostante la guerra condotta in Ucraina,” avrebbe dovuto essere autorizzata a partecipare comunque”, sulla base del fatto che “doveva separare sport e politica”. Osservazioni controverse e atti riprovevoli che dovranno senza dubbio spingere Lovren a spiegarsi, una volta arrivato sul suolo francese”.

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