Guardiola: «Come scelgo i titolari? Osservo il linguaggio del corpo in allenamento»
«Non possiamo giocare in tredici e ogni volta è difficile scegliere. Non puoi giocare bene quando il linguaggio del corpo non è corretto»

Porto (Portogallo) 29/05/2021 - finale Champions League / Manchester City-Chelsea / foto Uefa/Image Sport nella foto: Pep Guardiola
In conferenza stampa Pep Guardiola ha svelato un piccolo segreto che lo aiuta a scegliere di volta in volta la formazione titolare.
Come spesso accade, Guardiola non parla mai a caso e durante la conferenza ha ammesso:
«Dobbiamo giocare in undici – non possiamo giocare in tredici – e ogni volta è difficile scegliere per me perché sempre i migliori giocatori non giocano. Principalmente ultimamente – forse da quando sono più grande – osservo il linguaggio del corpo nelle sessioni di allenamento e tutto il resto. Non puoi giocare bene quando il linguaggio del corpo non è corretto».
È chiaro come in una squadra come il City ci sia l’imbarazzo della scelta sui giocatori da schierare ogni domenica, fenomeni in ogni ruolo del campo e giovani talenti pronti ad esplodere sotto l’attenta guida di Pep.
Succede che, a seconda della condizione e degli avversari, non sempre sono i migliori a scendere in campo e ad orientare le scelte c’è anche l’inconsapevole linguaggio del corpo dei protagonisti.
La rivelazione di Pep arriva dopo il pareggio contro l’Everton per 1-1 durante il match di Capodanno.
«A volte li scelgo per il linguaggio del corpo, per quanto sembrano felici e per come sono lì. Questa è una delle mie decisioni principali quando scelgo la formazione. Con le competenze so quanto sono bravi e loro sanno cosa vogliamo fare. Ma il linguaggio del corpo non dipende da loro e a volte non è buono».
Appunto, un gesto di stizza, un broncio o un gesto qualsiasi possono indirizzare la squadra, sulla carta, più forte della Premier League. Forse la morale dietro questa rivelazione è, ancora una volta, che i soldi non fanno vincere le partite.