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Gravina: «La crisi del calcio non può più aspettare, incontrerò Casini»

In conferenza: «Lo stop alle trasferte per Napoli e Roma? Capisco che è una punizione severa ma quello che è successo grida vendetta»

Gravina: «La crisi del calcio non può più aspettare, incontrerò Casini»
Db Milano 25/02/2019 - premio Giacinto Facchetti 'Il bello del calcio' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la conferenza stampa per la presentazione delle nuove maglie della Nazionale italiana. Ha parlato della Supercoppa, che si gioca in Arabia,

“Giovedì mattina abbiamo un incontro importante con il ministro Abodi, l’ordine del giorno prevede la candidatura di Euro 2032 e i temi cari per dare supporto al mondo del calcio. Non bisogno dimenticare che abbiamo un impegno a dare risposte concrete a un mondo che deve trovare un equilibrio economico. La crisi non può più aspettare, ci sono delle riforme da fare, ci sarà un tavolo tecnico con Casini. L’impiego di più italiani in Serie A? E’ una delle ipotesi sulle quali stiamo lavorando, oggi nella lista dei 25 c’è la regola 4 più 4, noi stiamo lavorando per innalzare questa soglia e ci sarà un confronto con la Lega Serie A”.

Gravina sulla Supercoppa in Arabia:

“Il calcio deve trovare risorse alternative, ora però capisco che c’è la necessità di andare a rincorrere nuove risorse economiche. Su 58 mila spettatori per Milan-Inter ci sono solo 400 italiani, davvero un peccato, ma bisogna considerare la difficoltà economica che attraversa il calcio italiano. Speriamo di tornare a coltivare il calcio nel territorio italiano”.

Gravina ha parlato anche degli scontri tra ultras della Roma e ultras del Napoli avvenuti sull’autostrada A1 e del conseguente divieto di trasferte alle rispettive tifoserie stabilito dal Viminale. Punizione severa ma necessaria, ha detto: quanto è successo in autostrada grida vendetta, è stato un pessimo spot per il calcio.

“La soluzione è individuare i colpevoli singolarmente ma fin quando non sarà possibile credo che l’unica soluzione sia quella di rispettare la decisione del Ministero. Capisco sia severa perché punisce in maniera collettiva però noi dobbiamo assicurare rispetto e dignità. Quello che è successo grida vendetta ed è stato uno spot orribile”.

 

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