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Lotito: «La Juventus non è ogni male del calcio italiano, in tanti sono abbeverati da lì»

«La Juve ha contribuito al sostentamento del nostro mondo. Poi decideranno i magistrati. Agnelli l’ho abbracciato in Senato»

Lotito: «La Juventus non è ogni male del calcio italiano, in tanti sono abbeverati da lì»
As Roma 29/01/2018 - assemblea elettiva FIGC / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Claudio Lotito in aiuto degli amici. (“A Berlusco’ ricordate dell’amici” (cit.)). Soprattutto, Lotito scende in campo in aiuto del sistema calcio. Dell’ancien regime. Ecco l’agenzia Ansa.

“Oggi tutti parlano male della Juventus, ma è una è una di quelle società che ha contribuito al sostentamento del nostro mondo. In tanti si sono abbeverati da lì, e non può essere ogni male del calcio italiano. Poi non entro nel merito dei fatti, quello spetta ai magistrati”.

Lo ha detto Claudio Lotito, presidente della Lazio, parlando del caso Juve a margine del Premio Colalucci. E a chi gli chiede se abbia parlato con Agnelli risponde:

“L’ho visto in Senato e l’ho abbracciato. Mi ha dato un’impressione non giusta dal punto di vista umano”.

Sul momento del calcio italiano, invece, aggiunge:

“Per la seconda volta siamo fuori dai mondiali, alcune persone dovrebbero farsi domande e darsi delle risposte – sottolinea Lotito -. Non penso dipenda dalla Serie A, che mette a disposizione i calciatori. Se la gestione in nazionale non produce i risultati, la responsabilità è di chi li gestisce in quel momento”.

Infine sul rinnovo di Milinkovic: “Dal punto di vista tecnico la Lazio ha interesse nel rinnovarlo perché è un grande giocatore, un calciatore sul quale la società punta”.

Non pago, il presidente della Lazio ha parlato anche degli emendamenti sulle tasse dei club di Serie A:

“Non c’è una norma per il calcio, ma per lo sport italiano”.

“Prima di tutto, nessun club ha debiti fino al 22 dicembre – precisa Lotito – Nessuna attività sportiva ha ricevuto un ristoro. I due governi, quello Draghi e quello Conte, non hanno dato soldi allo sport italiano, mentre è stato dato un miliardo a fondo perduto al cinema”.

Poi a chi gli chiede del suo lavoro in Senato per l’emendamento risponde:

“Non c’è la mia firma, e in commissione bilancio ci deve ancora arrivare”. 

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