ilNapolista

Tardelli: Maradona aveva ragione a ribellarsi alla Fifa, ma non avemmo il coraggio di credergli

Su La Stampa. Stupisce che i grandi calciatori non si ribellino al Mondiale in Qatar. Rispettare i diritti umani è più importante che vincere

Tardelli: Maradona aveva ragione a ribellarsi alla Fifa, ma non avemmo il coraggio di credergli
archivio storico Image Sport / Napoli / nella foto: Diego Armando Maradona foto Imago/Image Sport

Su La Stampa, Marco Tardelli scrive del Mondiale in Qatar, “un Mondiale giocato nel posto e nel periodo sbagliato”. Parla del discorso del presidente della Fifa, Gianni Infantino, “indifendibile ed ipocrita” e punta il dito sulla mancata ribellione da parte dei giocatori.

“Ma quello che più mi colpisce è che non ci sia stata una vera e propria ribellione da parte dei calciatori. Sono loro i veri protagonisti, sono loro che possono cambiare tutto, sono loro che ci mettono la faccia, il corpo, la capacità. Cosa accadrebbe se i grandi decidessero di non giocare, se decidessero di alzare la voce? Rispettare i diritti umani è più importante che vincere un campionato del mondo o di aggiungere record alla propria carriera”.

Il gesto dei giocatori della Germania, che si sono fatti ritrarre con la mano sulla bocca in segno di protesta contro la mancanza di libertà di espressione ha fatto rumore, ma ora dovrebbero esporsi i grandi campioni, come Messi, Ronaldo e Neymar.

Attendo che Messi, Ronaldo, Neymar e tanti altri calciatori puntino il dito contro l’ipocrisia di quel mondo che vuole soffocare i più deboli. Sono loro il pallone, sono loro che devono prendere a calci un mondo che calpesta i diritti umani e che usa il loro talento sportivo per fini ingiustificabili, strapagandoli ma di fatto silenziandoli”.

Maradona, tanti anni fa, ci ha provato, scrive Tardelli, ma non gli abbiamo creduto perché ci mancò il coraggio.

Tanti anni fa il grande Diego Armando Maradona provò a ribellarsi. Aveva capito come si muoveva la Fifa e cercò di combatterla, ma fu subito soffocato con un imbroglio facendogli così pagare questo suo tentativo di rivolta. Noi non gli credemmo, dicemmo tutti che esagerava e che lo faceva per interessi personali. Caro Diego, ti chiedo umilmente scusa, per non averti appoggiato in questa tua battaglia, avevi visto quello che noi non riuscivamo ancora a vedere, bloccati da un deficit di coraggio che a te invece non è mai mancato“.

 

ilnapolista © riproduzione riservata