Sconcerti:« Ci sono stati anche colpi alla brasiliana, ma nessuno li ha mai cercati, nemmeno Neymar.»
Un Brasile poco brasiliano, così il direttore Mario Sconcerti ha definito la Nazionale verdeoro nella vittoria di ieri contro la Serbia per 2-0 al Corriere della Sera: «Il Brasile comincia giocando forse la miglior partita di questo inizio. Hanno stupito anche Francia e Spagna ma avevano avversari diversi. La Serbia per un’ora è stata all’altezza, ha tecnica e forza fisica. Il Brasile l’ha battuta in modo naturale rendendo via via sempre meno resistibile il suo palleggio veloce. Sembrava una squadra poco equilibrata, piena di fantasisti e con un solo interditore, Casemiro. L’altra mezzala era Paquetà, bravo e fragile. Ma è presto venuta fuori la completezza del gioco, la cura di tutta la squadra nel cercare di aiutarsi. Ci sono stati anche colpi alla brasiliana, ma nessuno li ha mai cercati, nemmeno Neymar. Era tutto in funzione dell’equilibrio.»
«Il vero lavoro di Tite è stato questo, costruire una difesa in stile europeo, tenere bassi Danilo e Alex Sandro, evitare che gli avversari tirassero in porta. In 76 partite sotto la sua conduzione, cinquanta volte il Brasile non ha preso gol. Richarlison è quasi un caso: non segna nel Tottenham, in nazionale non sbaglia un colpo, già nove gol e 6 assist.»