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Paura per Kim che si fa male cadendo (rientra ma è dolorante)

Nel corso di Uruguay-Corea del Sud che è finita 0-0. Buona prova del calciatore del Napoli che ha stretto i denti ed è rimasto in campo.

Paura per Kim che si fa male cadendo (rientra ma è dolorante)
South Korea's defender #04 Kim Min-jae reacts during the Qatar 2022 World Cup Group H football match between Uruguay and South Korea at the Education City Stadium in Al-Rayyan, west of Doha on November 24, 2022. (Photo by FranÁois-Xavier MARIT / AFP)

Paura per Kim che si fa male cadendo. Uno dei tanti Kim della Corea del Sud. Il Kim del Napoli. Kim Min Jae si è fatto male nel secondo tempo, è scivolato mentre rincorreva un avversario sulla fascia. Attimi di paura per il difensore centrale del Napoli, il gioco è rimasto fermo un paio di minuti. Dopodiché si è rialzato e nonostante smorfie di dolore ha ripreso a giocare anche se è parso continuare a zoppicare.

Uruguay-Corea del Sud è finita 0-0. Kim Ha giocato un’ottima partita, nel primo tempo si è aiutato di mestiere – come si dice in questi casi – per evitare che Darwin Nunez in area tirasse a botta sicura: un po’ si è appoggiato, un po’ ha spinto e il centravanti del Liverpool è arrivato male sul pallone. Ha molto ben controllato Suarez che per lui non è più un avversario ostico.

Ieri Kim ha concesso un’intervista al Guardian.

Oggi Kim affronterà Olivera al Mondiale in Qatar. Alle 14 è in programma Uruguay-Corea del Sud. Il difensore del Napoli ha parlato della partita di oggi e del suo passato in Nazionale al Guardian. Non è stato sempre tutto facile. Kim proviene da una piccola città sulla costa meridionale della Corea, Tongyeong. E’ stato convocato per la prima volta nella squadra under 17 della Corea del Sud nel 2012, ma per raggiungere la squadra ha dovuto fare un lungo viaggio fino al centro di calcio nazionale di Paju, dall’altra parte del Paese. Il Guardian racconta:

“Alcuni dei suoi compagni di squadra avrebbero viaggiato la sera prima e altri la mattina dell’incontro. È stato più difficile per Kim. I suoi genitori lavoravano 24 ore su 24 per gestire un piccolo ristorante di sushi a Tongyeong e portarlo a nord in orario sarebbe stata sempre una sfida”.

Ma il padre di Kim trovò la soluzione per consentire al figlio di esserci:

“Avrebbe combinato l’accompagnamento di Kim con un viaggio d’affari nel Mare Orientale e avrebbero preso il camion per il trasporto del pesce del ristorante. Significava partire nel cuore della notte perché la velocità massima del camion non era niente di entusiasmante e il viaggio sarebbe durato sette ore. Ma ce l’hanno fatta”.

Kim racconta:

«Il camion era davvero molto grande, circa 15-20 tonnellate. Aveva un serbatoio d’acqua dove potevano mettere il pesce fresco. Ricordo il giorno così chiaramente perché l’eccitazione era enorme. Mi è dispiaciuto solo che mio padre sia poi dovuto andare in un’altra città per portare del pesce. Era la mia prima convocazione in Nazionale, ero molto giovane ed ero un po’ timido e mi vergognavo ad arrivare così. Gli altri ragazzi sono arrivati ​​con macchine normali. Ma è stata una storia molto bella per me. Sono vicino a mio padre e questi sono i momenti che mi hanno reso quello che sono».

Kim ha raccontato anche altri aneddoti sul suo umile passato. Ad esempio che a scuola indossava gli stivali di seconda mano dei ragazzi più grandi perché i suoi genitori non potevano permettersene di nuovi. Ha detto che, quando ha abbandonato la Yonsei University al suo secondo anno per intraprendere la carriera di calciatore professionista, era impaziente di aiutare finanziariamente i suoi genitori.

Ciò che lo caratterizza è la stazza.

«Non è difficile riconoscermi per strada a Napoli».

E del suo soprannome, “il mostro”, dice:

«Mi piace molto. Riassume i miei attributi positivi come difensore».

Parla della partita con l’Uruguay.

«Non vedo l’ora di difendermi contro Darwin Núñez nella partita contro l’Uruguay. Il nostro obiettivo principale è superare la fase a gironi».

Per prepararsi all’appuntamento, Kim ha studiato le partite della Corea del Sud 2002, quando la nazionale centrò le semifinali, miglior risultato di sempre. Una di queste è quella contro il Portogallo vinta per 1-0, grazie al gol di Park Ji-sung.

«L’ho adorato davvero. Potevi vedere il desiderio negli occhi dei giocatori. Sono rimasto molto colpito dal modo in cui il difensore di fascia destra, Song Chong-gug, ha affrontato Luís Figo. Perché sono un difensore, quella era la parte su cui mi sono concentrato».

 

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